La raccolta differenziata non deve andare in vacanza a Natale. Questo auspica un recente sondaggio IPSOS-COMIECO, che ha ribadito l'importanza, soprattutto durante le feste, di prestare attenzione a come si differenziano i ritiuti che, si sa, in questo periodo, sono molti molti di più. Dallo studio emerge che 8 italiani su 10 fanno regolarmente la raccolta differenziata di carta e cartone, ma molti tra questi non sanno farla bene e finiscono per commettere degli errori.
La raccolta differenziata non deve andare in vacanza a Natale. Questo auspica un recente sondaggio IPSOS-COMIECO, che ha ribadito l’importanza, soprattutto durante le feste, di prestare attenzione a come si differenziano i ritiuti che, si sa, in questo periodo, sono molti molti di più. Dallo studio emerge che 8 italiani su 10 fanno regolarmente la raccolta differenziata di carta e cartone, ma molti tra questi non sanno farla bene e finiscono per commettere degli errori.
Ad esempio, non tutti i tipi di carta sono uguali. Mentre una parte va dritta dritta nel cassonetto di carta e cartone, altri invece dovrebbero finire nell’indifferenziata. Sembra una banalità, ma in un periodo in cui cartoline, carte regalo e imballaggi di alimenti sono numerosi, il danno all’ambiente sarebbe grave. Ecco allora che Comieco (Consorzio Nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica) ci fornisce alcune linee guida per un Natale all’insegna della sostenibilità.
Si parte dal cenone o dal pranzo di Natale. L’antipasto, se è costituito da salumi, affettati e formaggi solitamente è contenuto in un tipo di carta che è destinata all’indifferenziata, anche perché è sporca di cibo. Ciò differisce per gli imballaggi misti, in plastica e carta. Per essi valgono le normali regole della raccolta.
Ma andiamo al primo: la pasta al forno, lasagne, cannelloni o anelletti (in Sicilia). La carta da forno va nell’indifferenziata, così come i tovaglioli usati insieme a tutti gli altri tipi di carta sporchi di cibo. E su questo punto, lo studio invita a soffermarci visto che metà degli italiani incappa in questo banale errore.
Dopo il primo, ecco il secondo. Per tradizione dovrebbe essere il cotechino o lo zampone. Allora, occhio a separare la confezione di cartone esterna dall’involucro che contiene la carne. Stesso discorso vale per il dolce natalizio, il panettone o il pandoro.
E dopo il dolce viene l’amaro, ossia il conto, o meglio lo scontrino. Eh sì, anche qule minuscolo pezzetto di carta ha una sua importanza criuciale. Che poi tanto minuscolo non è viste le spese abbondanti del periodo natalizio. Non stupisca il fatto che il riciclo dello scontrino sia l’errore più commesso dagli italiani nella raccoltà differenziata: il 75% di essi lo getta insieme alla carta ma invece, essendo carta chimica dovrebbe finire insieme ai rifiuti indifferenziati.
Se vogliamo dare un entità materiale a quanto detto, possiamo dire che con queste piccole accortezze, soltanto nel periodo natalizio, un’intera discarica potrebbe essere evitata e circa 120 mila tonnellate di carta e cartone potrebbero ritornare a vivere.
Francesca Mancuso