La Gdf blocca traffico illecito di rifiuti pericolosi inviati in Africa come aiuti umanitari

Sventato traffico illecito di rifiuti diretti in Africa. Rifiuti speciali e pericolosi inviati in Africa come se si trattasse di aiuti umanitari. E’ stato sventato il traffico illecito di rifiuti che da oltre tre anni veniva gestito da quattro modenesi. I rifiuti venivano trasportati a Genova in un container e poi venivano inviati verso l’Africa, con la complicità di due Onlus.

Rifiuti speciali e pericolosi inviati in Africa come se si trattasse di aiuti umanitari. È stato sventato dalla Guardia di Finanza il traffico illecito di rifiuti che da oltre tre anni veniva gestito da quattro modenesi. I rifiuti venivano trasportati a Genova in un container e poi venivano inviati verso l’Africa, con la complicità di due Onlus.

Le associazioni umanitarie erano state create appositamente per coprire il traffico illegale di rifiuti, che comprendevano apparecchiature elettroniche, scarti industriali e materiali nocivi sia per l’uomo che per l’ambiente. Il tutto era destinato a cave, miniere e discariche africane che venivano riempite senza problemi con i rifiuti italiani.

Attorno al traffico illecito dei rifiuti da trasportare in Africa ruotava un giro d’affari di diversi milioni di euro. Il meccanismo era perfettamente organizzato. Una serie di addetti si spostava da un’azienda all’altra del nord e del centro Italia per ritirare i rifiuti speciali e pericolosi senza richiedere alcun pagamento per lo smaltimento.

I rifiuti venivano dunque trasportati verso il porto di Genova e da lì imbarcati per l’Africa. Non mancavano personaggi pronti a preparare i documenti giusti per non destare alcun sospetto. L’intervento della Finanza di Modena ha permesso di smantellare l’organizzazione criminale. Ora 4 persone si trovano in carcere.

I 13 camion utilizzati per trasportare i rifiuti sono stati sequestrati. 41 persone sono state denunciate per aver partecipato o per aver agevolato le operazioni. Coinvolte 2 ditte di autotrasporti e 2 Onlus fittizie. La Finanza di Modena ha identificato i responsabili grazie all’indagine Clean Up.

Le indagini erano iniziate nel giugno 2012 e hanno portato ad identificare i luoghi coinvolti nel traffico illecito di rifiuti, che avveniva non soltanto nel Modenese e in Emilia, ma anche in Lombardia, Veneto, Piemonte e Lazio. L’organizzazione inviava in Africa 50 container al mese e tra il 2010 e il 2013 avrebbe effettuato oltre 1000 spedizioni. L’introduzione di 4 nuovi reati ambientali potrà avere delle conseguenze per i colpevoli?

Marta Albè

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