Appennino Tosco-Emiliano: una meraviglia naturale italiana che entra nella lista Unesco

L'Appennino Tosco-Emiliano fa il suo ingresso ufficiale nella lista delle Riserve MaB Unesco. Nel corso di una cerimonia pubblica svoltasi a Bologna lo scorso 13 dicembre, il presidente del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, Fausto Giovannelli, ha ricevuto dalle mani di Philippe Pypaert, rappresentante Unesco Italia, la pergamena che certifica il prestigioso riconoscimento.

L’Appennino Tosco-Emiliano fa il suo ingresso ufficiale nella lista delle Riserve MaB Unesco. Nel corso di una cerimonia pubblica svoltasi a Bologna lo scorso 13 dicembre, il presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Fausto Giovannelli, ha ricevuto dalle mani di Philippe Pypaert, rappresentante Unesco Italia, la pergamena che certifica il prestigioso riconoscimento.

Giovannelli ha ricevuto il documento in rappresentanza di enti locali, scuole, istituzioni, università, associazione e semplici cittadini, che hanno lavorato per far sì che l’area dell’Appennino Tosco-Emiliano – con oltre 223 mila ettari, comprensiva dell’omonimo Parco Nazionale ma anche di alcuni Parchi regionali, e che interessa ben 38 Comuni nelle province di Reggio Emilia, Parma, Modena, Massa Carrara e Lucca – entrasse a far parte della lista delle 631 Riserve MaB Unesco presenti al mondo.

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L’Appenino Tosco-Emiliano racchiude un territorio ricco di risorse naturali, che va dalla Garfagnana alle colline di Langhirano, dal parmense al reggiano e alla Lunigiana dei castelli Malaspina, e che comprende zone famose per prodotti caseari, salumi, olii, mieli e vini.

Non a caso, è la patria di ben 64 prodotti Dop, Igp o tradizionali, segno di una lunga storia di civilizzazione e di insediamento umano, caratterizzata dal rispetto degli ecosistemi locali e della biodiversità: esempio di un connubio armonico e sostenibile di natura e cultura che il riconoscimento Unesco, annunciato lo scorso giugno (in concomitanza con l’iscrizione tra le Riserve di altre due aree italiane, il Delta del Po e le Alpi Ledrensi e Judicaria), sembra premiare e indicare come esempio.

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Alla cerimonia tenutasi a Bologna hanno preso parte, oltre al Presidente del Parco nazionale Appennino Tosco Emiliano, Fausto Giovanelli, e ai sindaci delle località incluse nella Riserva anche il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

“Con la cerimonia di domenica” – ha sottolineato Giovannelli“si conclude il riconoscimento e prende il via la costruzione di un piano d’azione e di una governance del progetto per cui saranno decisive la condivisione delle conoscenze, la partecipazione e la collaborazione tra soggetti pubblici e privati. La Rete mondiale dell’Uomo e della Biosfera è sempre più attuale, perché incentrata su una sfida epocale, alla quale anche il nostro Appennino saprà offrire un contributo importante: coniugare innovazione, cultura e sviluppo sostenibile.

Il riconoscimento, insomma, deve essere inteso come un nuovo punto di partenza: uno stimolo a proseguire lungo la strada della sostenibilità e della tutela della biodiversità, per fare dell’area dell’Appennino Tosco-Emiliano un vero e proprio laboratorio di soluzioni virtuose.

Lisa Vagnozzi
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