L'Aeeg da un ultimatum al Governo. Un mese di tempo per coniugare gli incentivi e lo sviluppo delle energie pulite alla tutela dei consumatori
Quinto Conto Energia. L’Autorità per l’energia ha concesso un mese di tempo al governo per “operare le migliori scelte“. Intanto, mentre ancora circola la bozza sul nuovo sistema di incentivi destinati al fotovoltaico, slitta l’approvazione annunciata in tempi brevi da Clini e Passera.
Sarà colpa del fatto che nel frattempo l’Aeeg ha diffuso l’aumento dei prezzi dell’energia e circa 30 euro in meno nelle tasche degli italiani? Possibile, ma ciò che è certo è che l’Autorità per l’energia, nel rendere noti i rincari a partire da aprile, rispettivamente del 5,8 per l’elettricità e dell’1,8 per il gas, ha anche sottolineato come anche le fonti rinnovabili fossero in gran parte responsabili di tali aumenti.
“L’Autorità sente l’esigenza di dare un segnale, chiaro e concreto – ha detto il Presidente Guido Bortoni -. Il tempo di un mese potrà servire ai decisori delle politiche energetiche per operare le migliori scelte, con modalità sopportabili per i cittadini e per le imprese, alle quali si sta già chiedendo uno sforzo titanico vista la congiuntura economica“. Una dichiarazione che sa tanto di ultimatum.
Secondo il presidente inoltre, “bisogna tenere conto che alcuni obiettivi previsti dalla programmazione degli incentivi sono stati raggiunti già quest’anno, quando l’insieme degli incentivi alle rinnovabili/assimilate supererà i 10 miliardi di euro, con una spesa diretta di oltre 70 euro a famiglia, più i costi indiretti indotti nel sistema elettrico e nel mercato. Infatti, nell’aumento del 5,8% delle bollette elettriche l’effetto indiretto delle rinnovabili intermittenti vale circa il 40%“.
Le rinnovabili pesano davvero per metà sulle nostre bollette? Le associazioni non ne sono così convinte, così come non lo sono i senatori Della Seta e Ferrante del PD, secondo i quali “le famiglie e le imprese pagano circa 4 miliardi per la messa in sicurezza dei siti nucleari, come sussidi alle acciaierie, per regimi tariffari speciali alle Ferrovie. Questi costi vanno tolti dalle bollette e sostenuti con la fiscalità generale perché non hanno nulla a che fare con il finanziamento di un sistema energetico moderno ed efficiente“.
Ma Bortoni corregge il tiro, invitando il Governo a trovare le condizioni per coniugare gli incentivi e lo sviluppo delle energie pulite alla tutela dei consumatori: “Come abbiamo già espresso in numerose Segnalazioni a Parlamento e Governo: efficienza energetica e fonti rinnovabili non sono in discussione. Occorre quindi creare le condizioni per reinserire la programmazione degli incentivi in un percorso di coerenza generale a tutela sia dei consumatori che dei soggetti attivi nella green economy“ conclude Bortoni.
Entro un mese, il Governo potrebbe dare delle risposte, e non possiamo che augurarci che favoriscano gli investimenti sull’energia pulita.
Francesca Mancuso