Alessandro Cremonesi, presidente del Comitato IFI, che riunisce l’80% dei produttori nazionali di celle e moduli fotovoltaici, ha accolto con favore le dichiarazioni rilasciate al quotidiano “Milano Finanza” da parte di Claudio Gemme, presidente dell’ANIE (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche e Elettroniche) in merito alla volontà di tutelare il settore del fotovoltaico, grazie al quale si potrebbero generare migliaia di posti di lavoro, nonostante la crisi economica che il nostro Paese sta attraversando.
Alessandro Cremonesi, presidente del Comitato IFI, che riunisce l’80% dei produttori nazionali di celle e moduli fotovoltaici, ha accolto con favore le dichiarazioni rilasciate al quotidiano “Milano Finanza” da parte di Claudio Gemme, presidente dell’ANIE (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche e Elettroniche) in merito alla volontà di tutelare il settore del fotovoltaico, grazie al quale si potrebbero generare migliaia di posti di lavoro, nonostante la crisi economica che il nostro Paese sta attraversando.
Grazie ad incentivi diretti alle industrie italiane ed europee, il settore del fotovoltaico potrebbe rendersi protagonista di una rapida espansione, alla quale conseguirebbe una cospicua nascita di nuovi posti di lavoro. Per realizzare ciò, Cremonesi fa appello ad una unità di intenti, alla quale ANIE sta dimostrando di essere favorevole: “Apprendo con soddisfazione le dichiarazioni del Presidente dell’ANIE, a tutela dell’industria fotovoltaica italiana, da mantenere e rinforzare nelle eventuali formulazioni di un nuovo Conto Energia”.
Resta dunque viva la speranza che le dichiarazioni rilasciate da parte di ANIE possano presto tramutarsi in fatti concreti, al fine di favorire il tessuto industriale e di incentivare la crescita del settore fotovoltaico, che dovrà essere il più possibile sostenibile e non speculativa, per poter dare vita ad un’unica associazione rappresentativa dell’impegno dell’intero territorio nazionale. Ecco le ulteriori parole di Cremonesi in proposito:
“Se le dichiarazioni si tramutassero in fatti anche da parte di ANIE, questo costituirebbe un segnale importante di valorizzazione del tessuto industriale nazionale, come il vero valore di riferimento per lo sviluppo del settore fotovoltaico. Dobbiamo essere uniti su queste posizioni di principio, perché solo così potremmo andare verso una crescita sostenibile e non speculativa dell’intero comparto e dare finalmente vita ad una unica associazione veramente rappresentativa dell’intera filiera nazionale”.
Affinché la crescita si realizzi, sarebbe necessaria una salvaguardia ancora più attenta del settore delle energie rinnovabili. Gli incentivi al fotovoltaico non dovrebbero essere considerati unicamente come un costo, dato che dal 2008, nel corso degli ultimi quattro anni, grazie al suo sviluppo esso ha generato ben 400mila posti di lavoro, come riportato dal rapporto CRESME 2012. gli incentivi andrebbero dunque ritenuti un investimento in positivo, in grado di risollevare l’economia, ed essere di conseguenza maggiormente salvaguardati.
Marta Albè