E' stato inaugurato a Massa Martana, a seguito dell'accordo raggiunto tra Angelantoni Industrie e il gruppo Siemens, il nuovo impianto che si occuperà della produzione dei nuovi ricevitori solari
![archimede-solar-energy](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2011/09/archimede-solar-energy.jpg)
Accumulare il calore generato in appositi serbatoi di stoccaggio per fornire energia elettrica anche nelle ore notturne o in situazioni di scarsa luminosità. Il tutto a un costo ragionevole. È questa la sfida che il progetto Archimede, lanciato all’Enea dal Nobel Carlo Rubbia nel 2000, è riuscito a vincere.
Tradotto prima in un impianto termodinamico a concentrazione, Concentrating Solar Power (CSP), a Priolo, Archimede, che puntava fin dall’inizio a superare tutte le altre tecnologie simili, mediante lo sviluppo di un tubo ricevitore capace di andare a 550 gradi, e a un fluido fatto di sali fusi, adatti a essere conservati (a centinaia di gradi) in speciali contenitori, diventa una fabbrica.
Si chiama Archimede Solar Energy (Ase) e produrrà tubi ricevitori a sali fusi per gli impianti di tutto il mondo.
Il “taglio del nastro” a Massa Martana, in Umbria. È qui che è stato realizzato, in tempi brevissimi, lo stabilimento all’avanguardia sulla frontiera del solare termodinamico a concentrazione, nato dalla joint venture tra Angelantoni Industrie (55%) e Siemens (45%). Al suo interno, macchinari interamente customizzati e processi innovativi che occuperanno 200 persone. La produzione comincerà con una capacità annua di 75 mila ricevitori, e potrà essere in seguito aumentata a 140 mila.
All’inaugurazione dell’impianto, nato grazie ad investimento di oltre 50 milioni di Euro, hanno partecipato, tra gli altri, anche Carlo Rubbia e la presidente degli industriali Emma Marcegaglia.
“Nel momento in cui parliamo di crescita zero, tenere a battesimo iniziativa come questa è un fatto molto positivo, bello. Nonostante l’Italia abbia molti problemi, ha anche tante energie, gente seria che fa della tecnologia e della ricerca il proprio obiettivo”, ha detto la Marcegaglia. “Rinnovabili ed efficienza energetica – conclude il Presidente di Confindustria – possono essere occasione di sviluppo e creazione di occupazione ma servono un quadro normativo certo e trasparente (nessuno può investire se le normative cambiano continuamente) e un’incentivazione che premi di più le tecnologie innovative”.
Questa è l’Italia che vogliamo, un’eccellenza nella produzione di energia da fonti rinnovabili e nella green economy.