Riserva Navajo: come farla diventare autosufficiente grazie al fotovoltaico

Nella più grande riserva indiana d'America, circa il 38 per cento delle abitazioni non è raggiunto dalla rete elettrica. Situata a cavallo di tre stati - Arizona, Nuovo Messico e Utah - la Riserva Navajo o Nazione Navajo potrà però vedere la luce, letteralmente, grazie all'iniziativa di Eagle Energy, un'organizzazione no-profit che si occupa di portare l'elettricità a chi non ce l'ha. In distribuzione i kit fotovoltaici per la produzione di energia solare

Nella più grande riserva indiana d’America, circa il 38 per cento delle abitazioni non è raggiunto dalla rete elettrica. Situata a cavallo di tre stati – Arizona, Nuovo Messico e Utah – la Riserva Navajo o Nazione Navajo potrà però vedere la luce, letteralmente, grazie all’iniziativa di Eagle Energy, un’organizzazione no-profit che si occupa di portare l’elettricità a chi non ce l’ha. In distribuzione i kit fotovoltaici per la produzione di energia solare.

Un’area suggestiva- ma povera. La riserva indiana ha una superficie di 62.362 km² dove vivono circa 180mila persone. Essa venne istituita nel 1868 all’interno del trattato stipulato fra i Navajo e il governo degli Stati Uniti. Nonostante la posizione, quasi la metà della Nazione vive al di sotto della soglia di povertà. Qui l’estrazione dell’uranio da parte degli Usa ha messo a dura prova la riserva fino al 1980.

Oggi, la popolazione non ha ancora accesso alla rete elettrica e spesso si affida alle inquinanti lampade a kerosene per illuminare la propria casa. Ma il costo del kerosene divora gran parte del reddito delle famiglie, mentre i fumi – rilasciati direttamente nell’ambiente interno – favoriscono i problemi respiratori.

Nel 2010, il fondatore di Elephant Energy, Doug Vilsack, ha visitato la Nazione Navajo e ha scoperto che molte delle stesse questioni energetiche presenti in Africa esistevano anche in quella parte dell’America. Grazie alla collaborazione con gli attivisti locali e con i capitoli (contee) Navajo, la società ha fondato la Eagle Energy. Quest’ultima è dunque un ramo di Elephant Energy, che opera anche in Namibia, per la distribuzione di sistemi di energia solare.

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Una delle cose più scioccanti sulla Nazione Navajo è l’estrema povertà, nonostante il fatto che si trovi al centro-sud degli Stati Unitiha detto Julia Alvarez, direttore esecutivo di Eagle Energy.

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Qui, in partnership con altri enti non-profit, si spera di raggiungere circa 18.000 case non-elettrificate della Nazione Navajo, con l’obiettivo finale di rendere le abitazioni indipendenti e autosufficienti dal punto di vista energetico. Eagle Energy sta attualmente lavorando con attivisti locali per sviluppare i modi più efficaci per finanziare e distribuire le tecnologie energetiche nelle comunità. Inoltre, sta lavorando nella zona di Bennett Freeze nei pressi di Tuba City, in Arizona, per fornire l’illuminazione solare e tecnologie di ricarica a anziani e ai bambini delle scuole che non hanno accesso all’elettricità.

Attraverso i prodotti fotovoltaici, Eagle Energy sta lavorando alla “transizione sostenibile da fonti energetiche basate sui combustibili fossili al fotovoltaico che fornisce luce di migliore qualità, riduce i costi elle spese mensili di energia e fa bene alla salute

Francesca Mancuso

Foto: Elephantenergy e Facebook

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