24.000 firme per bloccare la multinazionale HARLAN, una delle multinazionali che alleva e importa animali per i laboratori di vivisezione, con 18 centri in tutta Europa. Raccolte in appena 60 giorni, sono state consegnate al Ministero della Salute dall’associazione FRECCIA 45, per chiedere al di non autorizzare una delle più importanti multinazionali al mondo che si occupa di vivisezione, all'importazione di animali da sperimentazione, dopo il successo della campagna lanciata attraverso la piattaforma Change.org
24.000 firme per bloccare la Harlan, una delle multinazionali che alleva e importa animali per i laboratori di vivisezione, con 18 centri in tutta Europa. Raccolte in appena 60 giorni, sono state consegnate al Ministero della Salute dall’associazione FRECCIA 45, per chiedere al di non autorizzare una delle più importanti multinazionali al mondo che si occupa di vivisezione, all’importazione di animali da sperimentazione, dopo il successo della campagna lanciata attraverso la piattaforma Change.org.
La Presidente di FRECCIA 45 Susanna Chiesa, insieme al Dott. Massimo Tettamanti, consulente scientifico della campagna e Coordinatore dell’International Center for Alternatives in Research and Education I-Care, e dall’avvocato Aldo Benato, è stata ricevuta, infatti, dalla “Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari” del Ministero della Salute. Durante l’incontro è stata presentata anche un’istanza di 50 pagine finalizzata a chiedere la revoca dell’autorizzazione a HARLAN o di non procedere al suo rinnovo in vista della scadenza prevista per il prossimo 31 Gennaio. Harlan, infatti, che importa, alleva e sperimenta su una grande vastità di animali, dai cani ai macachi, in Italia ha 3 sedi: l’allevamento di Correzzana (MB), il laboratorio di Bresso (MI) e una sede legale a San Pietro al Natisone (UD).
L’istanza contiene uno studio condotto dal Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna, in cui sono analizzati tutti i virus, i batteri e le patologie che gli animali destinati alla sperimentazione possono sviluppare e trasmettere all’uomo. Il tutto con la finalità di trovare quello spunto giuridico che supporti la lotta etica e scientifica contro Harlan e la sperimentazione animale. “La giornata di oggi ha dimostrato che ci sono due buoni motivi per non rinnovare l’autorizzazione a HARLAN – dichiara il Dott. Massimo Tettamanti – Il primo è l’enorme mobilitazione popolare che è nata intorno a questa campagna e il secondo è la dimostrazione scientifica che l’importazione di animali da altri paesi può essere causa di malattie infettive tra le quali Ebola, come avvenuto già in passato in Italia quando, nel 1992, il sottotipo Reston del virus è stato introdotto in Italia da scimmie importate dalle Filippine“.
Cosa succede adesso? Se il Ministero della Salute non revocherà l’autorizzazione all’importazione a Harlan o la rinnoverà a fine gennaio, l’associazione intende proseguire con la raccolta di adesioni alla campagna. Intanto, sabato 19 Gennaio gli animalisti di tutta l’Europa daranno vita a una grande mobilitazione internazionale contro Harlan. A partire da Gannat, in Francia, dove Les Chiens Des Rues organizzano marcia silenziosa che finirà davanti alla locale sede della Harlan Laboratories. Anche Londra si mobilita, con una fiaccolata per chiedere la chiusura di un allevamento inglese di beagle destinati ai laboratori e i lumi a simboleggiare la luce della speranza e dell’impegno per una società libera dalla sperimentazione animale e da ogni forma di sfruttamento degli esseri viventi.
Questa iniziativa è solo una delle 10 che si svolgeranno in diverse città di tutto il Regno Unito, come Cambridge, Huntingdon, Hull, Liverpool, Manchester e Grantham, contro gli allevamenti noti per crudeltà nei confronti degli animali. Anche Croazia, Slovenia, Israele e Italia hanno aderito alla mobilitazione. Il No Harlan Group Udine, di cui fanno parte molti volontari di alcune tra le più importanti associazioni della regione, organizza “Illumina la speranza”, una fiaccolata che si snoderà silenziosa attraverso le vie del centro storico di Udine. Nel frattempo, a Roma altri attivisti sosteranno ancora una volta il proprio no alla vivisezione e la solidarietà all’iniziativa francese (qui l’evento su facebook), onorando con tante candele la memoria delle migliaia di animali allevati per la morte da Harlan in tutto il mondo.
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Roberta Ragni
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