E' stato approvato ieri in commissione Affari Sociali alla Camera l'emendamento alla legge comunitaria 2011, che dice stop alla sperimentazione animale
Un Italia animal friendly. Il desiderio del Ministro Brambilla, e non solo, di un Paese più rispettoso nei confronti degli animali pare stia iniziando ad avere basi più concrete. Ieri infatti è stato approvato in commissione Affari Sociali l’emendamento alla legge comunitaria 2011, di recepimento della direttiva del 2010, che dice basta alla vivisezione e alla sperimentazione animale. Nove punti per riassumere il perché della necessità di chiudere con certe pratiche, poco ortodosse.
“Abbiamo corretto i grandi errori della direttiva europea 63/2010 e abbiamo introdotto in maniera importante e definitiva il principio per cui l’utilizzo degli animali, in quanto esseri senzienti e portatori di diritti, deve essere abbandonato in favore dello sviluppo di metodi alternativi in vitro. Questo principio, solo in parte accolto dalla direttiva europea, diventa centrale nella nostra impostazione” ha spiegato Michela Brambilla, il ministro del Turismo nonché presidente del comitato ministeriale per la creazione di un'”Italia Animal Friendly“.
Senza ostacolare la ricerca, il nuovo testo approvato dalla Commissione prevede infatti nuove misure in attesa che ulteriori regolamentazioni possano completamente sostituire la sperimentazione sugli animali. In questo modo sarà possibile effettuare test su cani, gatti e primati solo dopo aver ricevuto l’autorizzazione da parte del Ministero della Salute e del Consiglio Superiore di sanità.
Altro punto fondamentale. Gli animali non potranno essere più “utilizzati” per esercitazioni didattiche (eccetto l’alta formazione di medici e veterinari) e per esperimenti bellici.
“La giornata di oggi rappresenta un passaggio fondamentale ed una grande conquista per l’affermazione di una nuova coscienza di tutela e rispetto degli animali e dei loro diritti. Un salto culturale dal quale in futuro nessuno potrà più prescindere” ha commentato il ministro cui fa eco anche l’On.le Michele Scandroglio, relatore in XII Commissione della legge comunitaria 2011: “Abbiamo approvato in dodicesima commissione l’emendamento che vieta l’allevamento degli animali domestici destinati alla vivisezione, una norma di civiltà che incontra il favore del senso comune degli italiani, di tutti e non solo quei venti milioni che vivono con un amico dell’uomo“. Adesso però l’emendamento presentato ieri dovrà essere esaminato da numerosi organi parlamentari.
Intanto le associazioni animaliste hanno accolto positivamente la notizia. Questo il commento di Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa: “Mi auguro che il provvedimento varato alla Camera sia confermato anche in Senato e che gli allevamenti alla “Green Hill” diventino soltanto un brutto ricordo del passato. Ringrazio tutti i Deputati, tra cui l’onorevole Gabriella Giammanco, che hanno sostenuto e reso possibile il via libera all’emendamento alla Legge Comunitaria, e ringrazio anche il Ministro Brambilla che con la ‘Coscienza degli animali’ sta contribuendo in maniera attiva a fare dell’Italia un Paese realmente ‘animal friendly’. Auspico che nel prossimo futuro si possa chiudere una volta per tutte con la sperimentazione animale e con le pratiche ad essa collegate, tanto crudeli quanto inutili, che sono causa di sofferenze per gli animali.”
Positivo anche il commento della LAV che lo considera “un primo importante passo per ribaltare i nefasti effetti della direttiva europea 2010/63 sulla vivisezione che, poco più di un anno fa, aveva visto gran parte della politica italiana schierarsi a favore di un recepimento restrittivo della normativa comunitaria”.
Il desiderio della LAV adesso è uno ossia che “l’emendamento venga difeso anche nei successivi passaggi da parlamentari e Governo” al fine di salvare “la vita a decine di migliaia di animali e finalmente garantire l’implementazione dei metodi alternativi alla sperimentazione animale, a tutto vantaggio di una ricerca utile ed eticamente accettabile“.
Francesca Mancuso
Scarica il testo completo dell’emendamento in pdf