Pet therapy in rianimazione: a Careggi primo progetto italiano

Il primo progetto in Italia di pet therapy in un reparto di rianimazione d’emergenza. L'obiettivo è ridurre lo stress del ricovero in rianimazione, incentivando esercizi fisioterapici spontanei come le carezze, gesti caratteristici di un forte legame di amicizia tra l’uomo e il cane, che possono agevolare anche lo svezzamento dalla ventilazione meccanica invasiva, sopratutto in quei malati in cui si instaura una forte componente ansiosa.

Il primo progetto in Italia di pet therapy in un reparto di rianimazione d’emergenza. L’obiettivo è ridurre lo stress del ricovero in rianimazione, incentivando esercizi fisioterapici spontanei come le carezze, gesti caratteristici di un forte legame di amicizia tra l’uomo e il cane, che possono agevolare anche lo svezzamento dalla ventilazione meccanica invasiva, sopratutto in quei malati in cui si instaura una forte componente ansiosa.

Con i primi 10 pazienti dall’inizio dell’anno, la sperimentazione sarà condotta dalle dottoresse Manuela Bonizzoli e Laura Tadini Buoninsegni e si avvale della partecipazione delle coppie conduttore-cane della Scuola nazionale cani guida per ciechi della Regione Toscana, che garantisce la presenza accreditata di personale con formazione ed esperienza qualificate e certificate, nell’ambito degli interventi assistiti con animali.

Un progetto innovativo che si aggiunge all’esperienza di pet therapy già avviata a Careggi nell’ambito del primo studio pilota per pazienti affetti da sclerosi sistemica, malattia autoimmunitaria della pelle e degli organi interni. Lo studio, in fase di pubblicazione, ha dimostrato l’efficacia della pet therapy nella riduzione del dolore cronico e nel miglioramento delle condizioni relazionali e psicologiche dei pazienti.

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Solo cani giudicati idonei in base a precisi requisiti comportamentali e sanitari possono prendere parte alle sedute, pianificate con cadenza bisettimanale e dedicate ai pazienti ricoverati nel reparto “Cure Intensive del Trauma e Supporti Extracorporei” diretto dal dottor Adriano Peris. Possono beneficiare della pet therapy malati coscienti o in fase di recupero della coscienza, con interesse noto per gli animali, in condizioni cliniche stabili seppur con necessità di supporto medico intensivo.

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Le sessioni, hanno spiegato gli esperti durante l’evento di presentazione in programma nell’Aula magna del Nuovo ingresso di Careggi a Firenze, sono personalizzate poiché ogni paziente manifesta bisogni differenti, emotivi e cognitivi, individuati dal medico in collaborazione con lo psicologo e gli infermieri. Le sedute hanno valenza terapeutica e sono registrate regolarmente in cartella clinica, si svolgono all’interno del box di degenza direttamente al letto del paziente nel rispetto scrupoloso di un protocollo igienico-sanitario condiviso con il comitato per il controllo delle infezioni operativo all’interno dell’ospedale.

Ma quanto migliorano la nostra vita i cani? Sono loro il vero toccasana per la nostra salute! Un motivo in più per aprire loro le porte anche nei nostri ospedali.

Roberta Ragni

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