Il delfinario delle isole Bahamas dovrà chiudere e liberare gli 8 delfini

Un enorme passo in avanti nella lotta ai delfinari, in favore della libertà dei cetacei. È appena accaduta nelle isole Bahamas, dove, grazie agli attivisti ambientalisti e animalisti e a una petizione che ha guadagnato oltre 65.000 firme, il giudice Stephen Isaacs ha ordinato al delfinario in possesso di otto delfini in cattività di chiudere e rilasciare i suoi animali.

Un enorme passo in avanti nella lotta ai delfinari, in favore della libertà dei cetacei. È appena accaduta nelle isole Bahamas, dove, grazie agli attivisti ambientalisti e animalisti e a una petizione che ha guadagnato oltre 65.000 firme, il giudice Stephen Isaacs ha ordinato al delfinario in possesso di otto delfini in cattività di chiudere e rilasciare i suoi animali.

Notizia ancor migliore, sono stati sollevati interrogativi sulla legalità dell’importazione di delfini alle Bahamas per scopi diversi dalla ricerca – un dibattito davvero innovativo per un Paese che si basa sul turismo per alimentare la sua economia.

Vogliamo mettere fine allo sfruttamento di questa specie. La nostra obiezione si basa sulla premessa che le strutture di cattività per i mammiferi marini sono obsolete, disumane e anti ambientaliste. La costruzione di due nuovi impianti per mammiferi marini è stata approvata in via preliminare in Bahamas. Nessuno di questi progetti è stato reso pubblico. Questo è sbagliato per le Bahamas, e sbagliato per la salute internazionale delle popolazioni di delfini in tutto il mondo“, si leggeva nel testo della petizione lanciata dall’associazione reEarth.

La struttura sarebbe stata aperta a Blackbeard’s Cay, a Nassau, e sarebbe diventata la quarta attrazione turistica con delfini in cattività dell’arcipelago. Ha ricevuto i suoi otto delfini dall’Honduras all’inizio di quest’anno, ma, come ha stabilito anche il Tribunale, gli animali sono stati introdotti nel paese illegalmente.

Sono entusiasta”, ha festeggiato Sam Duncombe, presidente della reEarth. “Abbiamo combattuto questo problema per 24 anni e finalmente siamo stati in grado di portare uno dei responsabili della cattività dei delfini in tribunale per l‘elusione della legge sulla protezione dei mammiferi marini.”

Oltre a stabilire la liberazione dei delfini dalla prigionia, il giudice ha anche ordinato che l’area venga ripristinata al suo stato originale. La società ha il diritto di impugnare la decisione entro le prossime settimane, ma, almeno per ora, gli animali in cattività possono festeggiare una vittoria storica. Sempre che non si riesca a trovare il cavillo giuridico che consenta di perpetuare tale crudeltà come successo per il delfinario di Rimini.

Roberta Ragni

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