“Abbattere il muro del silenzio”. Questo lo slogan con cui sabato 20 Aprile alcuni attivisti e attiviste del Coordinamento Fermare Green Hill hanno occupato per la prima volta un laboratorio di vivisezione. Si tratta degli stabulari del laboratorio del Dipartimento di Farmacologia, in via Vanvitelli 32 a Milano, , che occupano un intero piano dell’edificio e dove da anni migliaia di animali vengono sottoposti a esperimenti, chiusi nelle loro piccole gabbie, nella loro vita ridotta ad un numero.
“Abbattere il muro del silenzio”. Questo lo slogan con cui lo scorso sabato 20 Aprile alcuni attivisti e attiviste del Coordinamento Fermare Green Hill hanno occupato per la prima volta un laboratorio di vivisezione. Si tratta degli stabulari del laboratorio del Dipartimento di Farmacologia, in via Vanvitelli 32 a Milano, che occupano un intero piano dell’edificio e dove da anni migliaia di animali vengono sottoposti a esperimenti, chiusi nelle loro piccole gabbie, nella loro vita ridotta ad un numero.
Nello stesso giorno, nel pomeriggio, dopo il tam tam sui social network, è seguita una manifestazione di sostegno con moltissimi partecipanti, nonostante il tempo poco clemente. Intanto, all’interno, barricati in modo da resistere a lungo, pronti a rimanerci anche diversi giorni se necessario e “allucchettati” per il collo alla porte, gli attivisti portavano avanti le trattative per salvare gli animali. Hanno aperto le gabbiette, messo in disordine etichette e documentazione, in modo che gli animali diventassero “‘inservibili” per le sperimentazioni.
“Le porte dello stabulario vengono ‘messe in sicurezza’ affinché gli attivisti possano rimanere vicino agli animali e documentare l’ignobile attività di questo laboratorio. L’occupazione prosegue, fino a che anche l’ultimo animale non verrà liberato”, scriveva il Coordinamento sulla sua pagina facebook.
Alla fine ce l’hanno fatta: sono usciti portando in salvo centinaia di topi e decine di conigli. “Stiamo documentando il passaggio di centinaia di animali ad una nuova vita fuori dalle stanze chiuse e senza luce naturale, fuori dalle minuscole gabbie dei laboratori. La loro curiosità di fronte alla luce, ai nuovi stimoli, al nuovi ambiente è bellissima e ci riempie di emozioni”. Certo, i 5 attivisti sono stati identificati dalla polizia, ma gli animali sono finalmente liberi. Come il piccolo “topo nudo” della foto di apertura insieme ad altri bianchi, neri e marroni. Ora cercano una nuova casa e una “prima” vita: tutti roditori verranno affidati grazie all’aiuto dell’associazione Vitadacani Onlus. Chi può dare una casa o uno stallo in zona Milano per questi topi telefoni al 339-2144345 o scriva a adozionicontrogreenhill@gmail.com
Roberta Ragni
(Foto di Coordinamanto Fermare Green Hill e Virag Nobile)