Terremoto oggi in Emilia-Romagna: aggiornamento

Ancora nuove scosse nei pressi di Mirandola. Le ultime di magnitudo 5.8 e 5.1

Terremoto in Emilia Romagna. Le scosse di oggi riaccendono vivido più che mai un incubo che non accenna a finire, come un risveglio che non arriva mai. Ancora scosse, ancora morti tra Medolla, Mirandola, Cavezzo e San Felice sul Panaro. Il caos e le notizie concitate rendono difficile comprendere cosa davvero stia accadendo in Emilia.

La situazione cambia continuamente. Le scossa più violente, dopo quelle di questa mattina, sono state registrate dai sismografi alle 11.30 circa, con epicentro sempre nella zona di Mirandola e con magnitudo 4.2, ad una profondità di 1.2 km. Molto più superficiale rispetto alle altre scosse verificatesi in mattinata. Le ultime, ancora più forti, si sarebbero verificate attorno alle 13 con una magnitudo di 5.83 e 5.1.

Si sono registrati gravi danni e feriti soprattutto a Cavezzo, Cento e Mirandola. A Cavezzo, sarebbe secondo l’Amministrazione comunale sarebbe crollato il 75 per cento degli edifici. A Cento è venuto giù il tetto del teatro comunale mentre a Mirandola il duomo, già compromesso dalle precedenti scosse, sarebbe definitivamente crollato.

E il comandante provinciale dei carabinieri, Salvatore Iannizzotto, al Fatto Quotidiano avrebbe riferito che potrebbero essere dieci le vittime accertate fin dall’inizio del terremoto. Finora sono 8 le vittime accertate: tre a San Felice nel crollo della azienda Meta, 2 a Mirandola, 1 a Concordia, 1 a Finale, 1 a Cavezzo.Secondo gli esperti, all’origine della nuova scossa potrebbe esserci la rottura di una nuova faglia.

Intanto su Twitter si rincorrono i messaggi, una triste diretta raccontata da chi purtroppo è testimone di questa tragedia. L’invito da parte di tutti è quello di limitare al massimo le comunicazioni via cellulare per evitare di intasare le linee e di provvedere e rendere aperte le connessioni wi-fi.

Anche la Camusso ha lasciato un messaggio, denunciando il fatto che tra le vittime del sisma odierno vi sarebbero ancora dei lavoratori: “Ancora lavoratori tra vittime. Non si è proceduto a messa in sicurezza stabilimenti prima di farli tornare a lavoro”.

Ma non trema solo il modenese. Le violenti scosse di terremoto sono state chiaramente avvertite in tutto il Nord fino all’Austria. Milano, Genova, Aosta, Trieste ballano sulle note di questa triste danza che porta con sé ancora morti e distruzione.

Francesca Mancuso

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