Terremoto Emilia Romagna: colpa dell’appennino “sepolto” nella Pianura Padana (#terremoto)

Terremoto Emilia Romagna, aggiornamento ore 13.00. La potenza del sisma che ha colpito questa notte, alle ore 4.04 l'Emilia Romagna è stata la stessa che ha colpito tre anni fa L'Aquila: un magnitudo di 5,9 della scala Richter. Come allora anche questa ha agito in piena notte, mentre la maggior parte delle persone dormiva. Ma a differenza della scossa che distrusse la città abruzzese, quella che stanotte ha tolto la vita a sei persone (finora le vittime accertate) non era assolutamente stata annunciata da precedenti scosse.

, aggiornamento ore 13.00. La potenza del sisma che ha colpito questa notte, alle ore 4.04 l’Emilia Romagna è stata la stessa che ha colpito tre anni fa L’Aquila: un magnitudo di 5,9 della scala Richter. Come allora anche questa ha agito in piena notte, mentre la maggior parte delle persone dormiva. Ma a differenza della scossa che distrusse la città abruzzese, quella che stanotte ha tolto la vita a sei persone (finora le vittime accertate) non era assolutamente stata annunciata da precedenti scosse.

Anche perché siamo in Pianura Padana, una zona apparentemente a bassa pericolosità sismica, come ci tiene a precisare anche l’INVG nella sua nota rilasciata questa mattina: “Nel corso degli ultimi tre mesi l’area non è stata interessata da sismicità rilevante. Negli ultimi anni la sismicità (catalogo Iside 2005-2012) vi è stata un’attività sismica scarsa e sporadica lungo la fascia in compressione al bordo della Pianura Padana“, si legge.

E allora cosa ha causato il terremoto con epicentro tra Modena e Ferrara, avvertito in tutto il Nort Italia, dal Piemonte al Trentino Allto Adige, fino alla Toscana? Secondo gli esperti sarebbe stata l‘estremità settentrionale dell’Appennino, “sepolta” sotto la Pianura Padana che continua, con almeno 30 scosse di assestamento, a far tremare la zona. “Si tratterebbe di un terremoto molto superficiale, avvenuto ad appena 6.3 km di profonditàha spiegato all’Ansa il simologo Alessandro Amato dell’Ingv.

Il terremoto principale e le successive scosse, infatti, “sono legati a strutture sepolte sotto la Pianura Padana. Vale a dire che l’attivita’ dell’Appennino prosegue sotto la Pianura Padana e per questo anche a pochi chilometri di profondita’ ci sono zone attive”, ha proseguito Amato. “L’Appennino è una catena montuosa fatta di pieghe di roccia mosse da Sud verso Nord e che si sono accavallate le une sulle altre nel corso di milioni di anni, Poi sprofondano sotto la Pianura Padana, sepolte sotto i sedimenti del Po“.

Colpa della Dorsale Ferrarese.

Le faglie coinvolte sono generate da una struttura chiamata Dorsale Ferrarese. Se togliessimo mille metri di sedimenti emergerebbe come una dorsale rocciosa che si eleva dal basamento della Pianura Padana. È una struttura ben nota, lunga 40-50 km che è parallela al margine appenino ovest nord ovest, quindi parallela alla via Emilia. E che genera terremoti“. – spiega Gianluca Valensise, ricercatore dell’Ingv –

Dovremmo assistere ad altre scosse?

Nessuno può dire quanto durerà la sequenza sismica, ma comunque durerà ancora del tempo. Mediamente per eventi simili le repliche durano anche settimane o mesi. Per capirsi, un evento di magnitudo 5.9 è nell’ordine del terremoto di Colfiorito/Assisi. Quindi un evento inportante, specialmente per l’area“. Quella del Ferrarese, prosegue il ricercatore “non è una è zona ad altissima sensibilità”. Non solo. “Da quel poco che sappiamo lì le sequenze sono complesse”. E occasionalmente anche lunghe. “A Ferrara – osserva Valensise – nel 1570 c’è stata una sequenza che è durata ben quattro anni”. Nessuno può dire se è atteso uno sviluppo simile“.

In ogni caso non è atteso un Big One. “In Pianura Padana – precisa Valensise – non ci aspettano terremoti come quelli calabresi, siciliani o abruzzesi“. Quanto alla distribuzione spaziale dei danni “è possibile che sia stata localmente amplificata dai terreni. Localmente infatti si può verificare una distribuzione a macchia di leopardo rispetto alla media“.

terremoto-emilia

Lista comuni coinvolti:

Comuni entro i 10Km dall’epicentro

FINALE EMILIA (MO)

Comuni tra 10 e 20km

BORGOFRANCO SUL PO (MN), CARBONARA DI PO (MN), FELONICA (MN), MAGNACAVALLO (MN), PIEVE DI CORIANO (MN), POGGIO RUSCO (MN), REVERE (MN), SAN GIOVANNI DEL DOSSO (MN), SCHIVENOGLIA (MN), SERMIDE (MN), VILLA POMA (MN), BERGANTINO (RO), CALTO (RO), CASTELMASSA (RO), CASTELNOVO BARIANO (RO), CENESELLI (RO), MELARA (RO), CAMPOSANTO (MO), MEDOLLA (MO), MIRANDOLA (MO), SAN FELICE SUL PANARO (MO), CREVALCORE (BO), PIEVE DI CENTO (BO), BONDENO (FE), CENTO (FE), SANT’AGOSTINO (FE)

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