L’area allagata è estesa quanto il Lazio e coinvolge 28 province thailandesi su 77. Si tratta della più violenta alluvione in Thailandia degli ultimi 50 anni che oltre ad uccidere centinaia di persone sta costringendone migliaia ad abbandonare le proprie abitazioni
La Thailandia è letteralmente sott’acqua. Bangkok completamente isolata visto che anche l’aereoporto è stato evacuato a causa dell’alluvione che sta mettendo in ginocchio il paese e che ha già causato fino ad ora 360 vittime e ben 113mila sfollati, veri e propri rifugiati del clima.
L’area allagata è estesa quanto il Lazio e coinvolge 28 province thailandesi su 77. Si tratta della più violenta alluvione in Thailandia degli ultimi 50 anni che oltre ad uccidere centinaia di persone sta costringendone migliaia ad abbandonare le proprie abitazioni. Nonostante gli oltre 1.700 centri di accoglienza allestiti dal Governo in tutto il Paese, è piena emergenza anche perché stando alle parole del primo ministro Yingluck Shinawatra, le acque, in alcune zone del Paese, impiegheranno almeno un mese per ritirarsi.
Si sta lottando contro il tempo e contro l’acqua per proteggere almeno il centro di Bangkok anche se, nonostante gli sforzi della Potezione civile locale che sta pompondo l’acqua alla periferia nord, l’arrivo delle inondazioni nel cuore della metropoli appaiono sempre più probabili.
Parallelamente la prospettiva di un imminente alta marea nel Golfo di Thailandia rappresenta un’altra minaccia che potrebbe far precipitare la situazione causata dalle numerose precipitazioni che sono abbattute nel Paese in questi mesi.
Greenpeace ha documentato con 12 immagini le alluvioni nella provincia di Nonthburi, alla periferia settentrionale di Bongkok: persone disperate che stanno lasciando le proprie case con mezzi di fortuna, che parlano da sole…
Redazione greenMe.it