Dopo gli spot anti-nucleare del WWF e la petizione online di Greenpeace, anche chi è a favore dell'astenzione al voto in occasione del referendum del 12-13 giugno vuole far sentire la propria voce. Si tratta dei Circoli dell'ambiente, che invitano a non presentarsi alle urne, sia adesso che nelle occasioni future.
Dopo gli e la , anche chi è a favore dell’astensione al voto in occasione del referendum del 12-13 giugno vuole far sentire la propria voce. Si tratta dei Circoli dell’ambiente, che invitano a non presentarsi alle urne, sia adesso che nelle occasioni future.
Nati all’indomani della decisione del governo italiano di ripensare l’energia nucleare come fonte del futuro, i Circoli combattono ciò per cui si schierano le associazioni ambientaliste, veri e propri antagonisti, in un braccio di ferro mediatico che tira in ballo gli argomenti più disparati.
Di dichiarata matrice berlusconiana, i Circoli sono presieduti da Alfonso Fimiani, che in un videomessaggio su YouTube si è scagliato contro i referendum, ed in particolare quelli a favore dell’acqua pubblica e per il nucleare: “In Italia per oltre 50 anni ha imperversato un ambientalismo estremista e fondamentalista che ha monopolizzato l’opinione pubblica. È l’ambientalismo dei No a prescindere, è l’ambientalismo che dice No ai termovalorizzatori per guardare i rifiuti bruciare per strada, è l’ambientalismo che dice No alle attività venatorie, No alla Tav, No al ponte sullo stretto, è l’ambientalismo che dice No al nucleare dicendo Sì a petrolio, gas e carbone, è l’ambientalismo che dice No alla gestione privatizzata delle risorse idriche, consapevole che lo Stato non ha le risorse economiche per rendere efficiente il settore“.
Questa l’invettiva di Fimani, che in realtà esce un po’ fuori dal seminato, chiamando in causa anche settori e campagne che nulla hanno a che vedere con il referendum sull’acqua pubblica e sul nucleare.
Fino ai giorni del referendum, ne sentiremo delle belle. Pro e conto, astenersi o votare. I pareri sono numerosissimi e contrastanti. Un classico per l’Italia, dove vige il controsenso, uno dei quali è stato denunciato dal Comitato Vota Sì per fermare il nucleare: il più grande oncologo italiano, Umberto Veronesi, è da poco diventato presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare e fa propaganda nelle scuole in nome della “scienza” Ai posteri l’ardua sentenza.