Buco dell’ozono, secondo l’ONU nel 2060 potrebbe richiudersi completamente

Il buco dell’ozono ha smesso inaspettatamente di ingrandirsi e - secondo gli esperti dell’ONU – nei prossimi decenni tenderà progressivamente a ridursi, fino al 2060, quando, probabilmente, si richiuderà completamente. La buona notizia – dopo anni di polemiche e dibattiti attorno al tema del buco dell’ozono (fenomeno addirittura negato per lungo tempo) è arrivata in occasione della Giornata mondiale dell’Ozono che si è svolta proprio ieri.

Il buco dell’ozono ha smesso inaspettatamente di ingrandirsi e – secondo gli esperti dell’ONU – nei prossimi decenni tenderà progressivamente a ridursi, fino al 2060, quando, probabilmente, si richiuderà completamente.
La buona notizia – dopo anni di polemiche e dibattiti attorno al tema del buco dell’ozono (fenomeno addirittura negato per lungo tempo) è arrivata in occasione della Giornata mondiale dell’Ozono che si è svolta proprio ieri.

Secondo lo studio portato avanti dagli scienziati delle Nazioni Unite, chiamato “Scientific Assessment Ozone Depletion 2010″, lo strato di ozono nella stratosfera ha smesso di assottigliarsi, un fenomeno che, secondo Len Barrie, direttore della ricerca dell’Organizzazione metereologica mondiale, conferma il successo del Protocollo di Montreal, siglato nel 1987 per controllare le sostanze (in particolare i CFC – ovvero i clorofluorocarburi) che danneggiano lo strato di ozono. Ma non è tutto, perché – secondo le stime degli esperti – tra il 2045 e il 2060 potrebbe addirittura richiudersi completamente, o almeno parzialmente, ritornando ai livelli del 1980, quando l’inquinamento della Terra iniziava la sua terribile e minacciosa ascesa.

Tutto questo è dovuto anche al comportamento degli uomini, che stanno cambiando le loro abitudini per migliorare l’ambiente in cui vivono. Un esempio? L’eliminazione dei CFC dalla produzione di frigoriferi e di altri elettrodomestici, che per anni hanno contribuito pesantemente all’assottigliamento della barriera in grado di filtrare i raggi ultravioletti dannosi (che causano tumori alla pelle e danneggiano il DNA) e impedire il surriscaldamento del globo terrestre.

E la notizia è ancora più entusiasmante perché arriva in un momento storico in cui tutti sembravano aver esaurito le speranze di veder sanato il buco dell’ozono. Il 24 settembre del 2006 infatti, il buco ha fatto registrare la dimensione più grande di tutti i tempi, nonostante fossero già stati messi al bando i CFC.

Nel tempo però la situazione è andata migliorando in modo inaspettato, tanto che oggi si parla addirittura di “rammendare” il buco dell’ozono.

Verdiana Amorosi

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