Sospesi gli abbattimenti degli ulivi a Veglie. Dopo le prime eradicazioni avvenute ad Oria nei giorni scorsi, le proteste degli ambientalisti hanno avuto effetto. Misure troppo drastiche che grazie all’opposizione dei cittadini sono state fermate.
Sospesi gli abbattimenti degli ulivi a Veglie. Dopo le prime eradicazioni avvenute ad Oria nei giorni scorsi, le proteste degli ambientalisti hanno avuto effetto. Misure troppo drastiche che grazie all’opposizione dei cittadini e degli agricoltori sono state fermate.
Il piano del commissario per l’emergenza Giuseppe Siletti continua ad essere osteggiato e gli ambientalisti hanno permesso di evitare il taglio degli ulivi previsto nell’area di Veglie per mercoledì 15 aprile. Nei giorni precedenti ad Oria era stato ordinato l’abbattimento dei 7 ulivi risultati infetti su 100 esaminati.
A Veglie è stata individuata un’area dove sarebbero concentrati degli ulivi colpiti dal batterio Xylella fastidiosa. Ora sono in corso dei campionamenti e il monitoraggio delle piante di ulivo presenti nel raggio di 200 metri dagli alberi malati. Lo scorso marzo l’Unione Europea ha ordinato l’abbattimento di tutti gli ulivi infetti, considerandolo l’unico modo per fermare la diffusione della Xylella.
Ad Oria le proteste degli ambientalisti non erano state sufficienti a fermare gli abbattimenti, mentre hanno avuto l’effetto sperato a Veglie. Segno che le misure drastiche forse potrebbero essere evitate nonostante i piani prefissati?
La Puglia considera il problema Xylella una vera e propria sfida e chiede la solidarietà dell’Unione Europea. Gli ulivi sono il simbolo della Puglia, un vero e proprio stemma, un fattore identitario che ha portato comunque a procedere con gli abbattimenti forse senza prendere in considerazione a sufficienza misure meno drastiche.
Il disseccamento degli alberi di ulivo è reale, ma potrebbe essere dovuto a concause che vanno oltre il batterio Xylella fastidiosa. In questo caso gli abbattimenti degli ulivi infetti sarebbero inutili. È innanzitutto necessario individuare le reali cause che portano le piante all’essiccazione.
E quando la Xylella fastidiosa è davvero presente negli ulivi, come agire? Esistono delle alternative agli abbattimenti degli alberi? Secondo gli esperti si potrebbe intervenire con dei nanovettori in grado di veicolare alle piante prodotti tradizionalmente impiegati in agricoltura biologica, come ioni di rame, solfato di rame e ioni di zinco.
Tale sistema permetterebbe di colpire la Xylella in modo selettivo nei vasi linfatici delle piante dove il batterio è presente. L’idea fa parte del progetto “Tecnologie abilitanti per produzioni agroalimentari sicure e sostenibili” promosso dalla Regione Puglia in collaborazione con le Università di Bari, Foggia e Lecce per dare una risposta al problema Xylella.
La speranza è che questa soluzione biocompatibile da iniettare negli ulivi e in altre piante per annientare il batterio possa essere realmente presa in considerazione e applicata per salvare gli ulivi del Salento. Al momento sono stati condotti piccoli esperimenti in laboratorio che hanno portato a risultati positivi.
fonte foto: twitter.com
La Regione Puglia darà un contributo economico per supportare il progetto ma i fondi disponibili purtroppo non bastano. Ecco allora che è nata la campagna #savemonumentalolives che vorrebbe contribuire a salvare gli ulivi del Salento grazie al crowdfunding.
Marta Albè
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