Inquinamento atmosferico, EEA: in Italia l’ozono uccide 3400 persone all’anno

L'inquinamento atmosferico continua ad avvelenare l'aria delle città italiane ed europee. Anche se alcune politiche hanno migliorato la qualità dell'aria a livello globale, esso è ancora il principale pericolo per la salute ambientale, con costi elevati per i sistemi sanitari, e circa 400mila morti premature in Europa nel 2011

L’inquinamento atmosferico continua ad avvelenare l’aria delle città italiane ed europee. Anche se alcune politiche hanno migliorato la qualità dell’aria a livello globale, esso è ancora il principale pericolo per la salute ambientale, con costi elevati per i sistemi sanitari, e circa 400mila morti premature in Europa nel 20111.

Sono questi i dati resi noti dall’Agenzia europea dell’ambiente nel nuovo rapporto Air Quality in Europe 2014. Nel Vecchio Continente oltre il 90% dei cittadini delle aree metropolitane è esposto a livelli di PM2,5 e Ozono superiori a quelli indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come i massimi ammissibili per salvaguardare la salute.

Tra le minacce che incombono sugli europei vi sono gli inquinanti più pericolosi come le polveri sottili (Pm10 e Pm 2,5), il Monossido di Carbonio (CO), gli Ossidi di Azoto (NOx) e l’Ozono (O3). La maggior parte degli inquinanti atmosferici è lievemente diminuita nel corso dell’ultimo decennio, tra cui il particolato e l’ozono. Il biossido di azoto (NO2) invece non è calato velocemente del previsto. Questo in parte perché i veicoli sono un’importante fonte di NO2, e le norme sulle emissioni da essi generate non hanno sempre portato alle riduzioni previste.

L’inquinante aumentato di più negli ultimi dieci anni è stato il benzo (a) pirene (BaP) le cui concentrazioni atmosferiche sono salite di oltre un quinto tra il 2003 e il 2012 come l’aumento dell’uso di stufe a legna e riscaldamento a biomassa. Nel 2012 quasi nove abitanti delle città su dieci sono stati esposti a BaP al di sopra dei livelli di riferimento dell’Oms.

Gli Stati più inquinati. Le situazioni più critiche per le polveri sottili e per l’Ozono sono state rilevate nei Paesi Balcani, Bulgaria,, Polonia, Slovacchia, Turchia, Repubblica Ceca, Romania e in Italia mentre per gli ossidi di azoto ed il benzoapirene alle Nazioni citate precedentemente si aggiungono anche Austria, Germania, Francia e Regno Unito.

Ma il nostro paese ha un primato ben poco piacevole: l’Italia ha il più alto numero di morti premature dovute all’inquinamento da Ozono: con circa 3.400 vittime all’anno (dato relativo al 2011), seguita da Germania, Francia e Spagna. Per quanto riguarda le morti premature dovute alle polveri sottili (Pm2,5), nello stesso anno l’Italia si attesta al secondo posto dietro solo alla Germania con circa 64.000 vittime. Inoltre, per il monossido di carbonio, le 9 stazioni di misura in Europa che hanno superato il limite di legge, si trovano tutte in Italia.

pm2italia

L’inquinamento atmosferico è ancora alto in Europa,ha detto il direttore esecutivo dell’EEA Hans Bruyninckx. “Si arriva a costi elevati: per i nostri sistemi naturali, la nostra economia, la produttività della forza lavoro europea, e più gravemente, la salute generale dei cittadini”.

Mentre si prende atto della gravità della situazione, la nuova Commissione europea sta ipotizzando un possibile ritiro del “pacchetto sulla qualità dell’aria”, in discussione già da tempo. “Si tratta di uno strumento fondamentale per aiutare i governi e ridurre l’inquinamento sul proprio territorio e a tutelare la salute dei cittadini, sul quale Legambiente sta lavorando insieme all’EEb e altre ONG europee affinché vengano adottate misure restrittive più ambiziose e vincolanti sulla base delle recenti raccomandazioni fornite dall’OMS – ha sottolineato Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente -. La revisione del pacchetto sulla qualità dell’aria prevede, tra le altre cose, la riduzione delle emissioni degli inquinanti più pericolosi. Ritirandolo si renderebbe più difficoltoso il percorso verso il raggiungimento degli standard idonei di qualità dell’aria e per questo chiediamo al Governo Italiano di impegnarsi concretamente per una sua rapida approvazione”.

Francesca Mancuso

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