Greenpeace tira le somme: questi i successi del 2009

Dopo un intenso 2009, Greenpeace tira le somme di un anno coronato dal più importante Summit sul clima dopo Kyoto, Copenhagen. Parliamo delle innumerevoli battaglie vinte da Greenpeace quest'anno che, noi di greenMe, abbiamo documentato fin dai primi giorni di vita del giornale.

E dopo un intenso 2009, anche Greenpeace, tira le somme di un anno coronato dal più importante Summit sul clima dopo Kyoto, la Conferenza di Copenhagen.

“Non è stato raggiunto alcun accordo legalmente vincolante e serio sul clima – ha sottolineato con rammarico Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia – ma, fortunatamente ci sono stati altri risultati positivi“. Parliamo delle innumerevoli battaglie vinte da Greenpeace quest’anno che, noi di greenMe, abbiamo documentato fin dai primi giorni di vita del giornale.

La battaglia sul NUCLEARE. La fonte energetica contro cui Greenpeace si batte da anni e che ne delinea l’identità storica. A Settembre, dopo la proposta del governo di ritornare all’atomo, l’associazione verde ha messo in moto un testa a testa tra Stato e ben 13 regioni italiane che hanno impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge 99/2009.

A Giugno la protezione delle FORESTE. Degni di nota i grandiosi risultati ottenuti dopo la pubblicazione delle inchieste realizzate da Greenpeace sotto copertura “Anatomia di un Crimine” e “Amazzonia, che macello“. Grazie a questi due dossier accompagnati da diversi blitz a Roma e Milano, Metro Spa si è impegnata a diventare amica delle foreste mentre i giganti brasiliani della carne da macello hanno intrapreso una nuova politica produttiva sotto la sorveglianza costante degli attivisti verdi. Non solo, dopo il blitz milanese contemporaneo ad altre azioni internazionali, i noti marchi Timberland, Geox, Nike e Kimberly – Clark, hanno deciso di adottare nuovi standard ecocompatibili per l’acquisto di fibre e di pellame.

In Indonesia, dopo la creazione di un campo di presidio ad hoc contro la deforestazione e le pressioni mediatiche attivate dalle azioni di Greenpeace, il Governo ha revocato le concessioni per il disboscamento.

L’appuntamento di Luglio con il G8 e le richieste ai Potenti del Pianeta. L’azione di Greenpeace al G8 ha coinvolto 5 centrali a carbone italiane. Dagli stabilimenti di Marghera, Porto Tolle, Brindisi, Civitavecchia e Vado Ligure l’associazione ha lanciato dei chiari massaggi a protezione del clima. I maggiori Paesi hanno concordato che l’incremento delle temperature causato dal Climate Change non deve superare la soglia dei 2°C. Mentre il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon ha sostenuto con forza la posizione di Greenpeace agevolando il raggiungimento di una visione comune fra gli Stati coinvolti.

Il MARE di Corsica e Sardegna è stato solcato dalla Rainbow Warrior in Agosto. Oltre 20 amministratori locali hanno firmato un appello per chiedere ai Governi di Francia e Italia piani adeguati per la difesa delle Bocche di Bonifacio e della biodiversità. La politica della pesca del tonno rosso, minacciato dall’impiego di tecniche illegali e dall’esorbitante richiesta del mercato, vede l’intervento di Greenpeace e di molti organismi internazionali come la Commissione Europea per l’abbassamento della quota di pesca consentita. Nel 2009 siamo passati da 30.000 a 13.000 tonnellate. Per la prima volta le capitanerie di porto italiane hanno messo a punto un piano di controllo per ostacolare la pesca illegale di spadare e tonnare volanti.

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La campagna di Greenpeace contro l’INQUINAMENTO ha dato i suoi frutti. Grazie all’edizione di Aprile dell’ecoguida ai prodotti hi-tech, Apple, bacchettata dall’associazione per lo scarso impegno ambientale, è diventata sempre più verde. Ma la condotta virtuosa della multinazionale americana, rafforzata dalle ultime iniziative promosse sul mercato, contrasta con la recente decisione del colosso dell’elettronica di abbandonare la Camera di Commercio degli Stati Uniti per i piani di riduzione delle emissioni di CO2.

La difesa del biologico contro gli OGM. Gli Organismi Geneticamente Modificati delle multinazionali Monsanto e Bayer non hanno avuto vita facile durante il 2009. Greenpeace, oltre agli scenografici blitz nel riso di Settembre, ha commissionato uno studio sul mais MON810 che ne ha messo in luce controindicazioni e pericolosità mentre la multinazionale tedesca si è vista recapitare una condanna dal tribunale federale degli Stati Uniti per la contaminazione OGM delle sementi.

E arriviamo a Dicembre. A COPENHAGEN hanno partecipato 120 leader, sono stati arrestati 45 attivisti di Greenpeace ma non è stato raggiunto alcun risultato concreto. L’esito finale ha deluso ogni grande aspettativa ma nonostante questa amara constatazione i propositi di Greenpeace per il 2010 sono carichi di speranza.onufrio-direttore

Concludiamo la fotografia del 2009 con le parole del Direttore, Giuseppe Onufrio, ottimo punto di partenza per l’anno alle porte.

Un’associazione che promuove l’attivismo deve mantenere un atteggiamento positivo e continuare a battersi per la difesa dell’ambiente. E questa è la promessa anche per il 2010. Siamo in crescita grazie alle migliaia di persone che ci sostengono, vera garanzia di libertà e indipendenza della nostra organizzazione“.

Serena Bianchi

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