A Bellano un esposto e una multa sono spuntati per lo mezzo dopo che un cittadino, residente nei pressi dei celebri salti d'acqua, ha deciso che quel rumore era talmente insopportabile da fare un reclamo e chiamare l'Arpa perché effettuasse analisi acustiche
Può una cascata essere troppo rumorosa? Forse anche sì, ma se vi desse poi così tanto fastidio voi fareste ricorso? Ebbene, a Bellano proprio un esposto e una multa sono spuntati per lo mezzo dopo che un cittadino, residente nei pressi dei celebri salti d’acqua, ha deciso che quel rumore era talmente insopportabile da fare un reclamo e chiamare l’Arpa perché effettuasse analisi acustiche.
Protagonisti della bizzarra vicenda sono la cascata dell’Orrido di Bellano e Roberto Santalucia, sindaco del comune lecchese che si affaccia sul logo di Como. E una sanzione da circa mille euro (1.032 euro per la precisione) per il primo cittadino del paese che ospita un “orrido” tra i più famosi d’Italia, con circa 30mila visitatori ogni anno (l’orrido è una ripida gola attraversata da un fiume: qui tra balzi e cascate si crea un meraviglioso spettacolo naturale).
Dunque: l’Arpa, chiamata in causa, ha svolto delle analisi acustiche e le sue ispezioni e misurazioni hanno constatato che quegli spettacolari e rombanti salti d’acqua tra i canyon di rocce all’interno dell’oasi protetta dell’Orrido sono un tantinello rumorosi tanto da superare i limiti concessi dalle norme.
fonte foto: wikimedia.org
A questo punto, la bizzarra vicenda si colora dei toni più strambi possibili. Come si legge dal sito dell’Arpa della Lombardia, l’agenzia per l’ambiente non è tenuta a comminare sanzioni pecuniarie, ma semplicemente a effettuare delle verifiche, in questo caso proprio su “specifica attivazione da parte del Comune di Bellano che, quale Ente deputato al controllo e alla vigilanza in tema di inquinamento, aveva dato seguito all’esposto di un cittadino“.
In questo modo, i risultati delle misure sono stati inviati al Comune, al quale spetta disporre l’eventuale sanzione, insieme con la contestazione e la notifica di violazione al “soggetto responsabile” e cioè il proprietario dell’Orrido di Bellano che, in questo caso, risulta essere il Comune stesso.
Così stando le cose, quindi, il sindaco avrebbe dovuto leggere i propri documenti e decidere se autorizzare la multa o optare per il “non luogo a procedere”, di fatto cancellandosi, nel rispetto delle regole, ogni onere.
“Più che kafkiana è una situazione stupida ma non voglio prestarmi a questi giochi“, così dice Santalucia, chiedendo ad Arpa di ritirare il provvedimento.
“La disposizione – spiega – è sbagliata nel merito: il proprietario della cascata è una società idroelettrica privata e non il Comune, inoltre la quantità d’acqua rilasciata è stabilita dalla Regione. E poi c’è un errore di metodo, gli Enti dovrebbero collaborare tra loro per arrivare a una soluzione, non sanzionare senza un confronto reciproco“.
La vicenda è finita al centro di una lettera che il 30 settembre Santalucia ha inviato al prefetto di Lecco, al governatore lombardo, Roberto Maroni e al primo ministro, Matteo Renzi e ora parla di dimissioni, invocando una collaborazione e non già una battaglia tra Enti.
Ragazzi, quanto stress ci facciamo contrarre anche da una (naturalissima) cascata…
Germana Carillo
Foto copertina: orridobellano.it