Dalla gran messe di rapporti, cifre e previsioni che vengono presentati in questi giorni alla Conferenza di Copenhagen, arriva un altro verdetto non entusiasmante per l'Italia in termini di sostenibilità. Che segue quello di pochi giorni fa legato all'indice di sostenibilità FEEM Sustainability Index.
Dalla gran masse di rapporti, cifre e previsioni che vengono presentati in questi giorni alla Conferenza di Copenhagen, arriva un altro verdetto non entusiasmante per l’Italia in termini di sostenibilità. Che segue quello di pochi giorni fa legato all’indice di sostenibilità FEEM Sustainability Index.
Stavolta è stata l’associazione tedesca Germanwatch a pubblicare i risultati dell’Indice sul clima 2010 che sono stati presentati ieri mattina all’assemblea del vertice Onu di Copenaghen. E l’Italia si vede relegare al 44mo posto, su 57 Paesi analizzati (complessivamente responsabili del 90% delle emissioni di Co2 a livello mondiale), per quanto riguarda le performance ambientali.
Il Climate change performance index valuta, in particolare, le performance ambientali di un Paese lungo tre dimensioni: il livello complessivo di emissioni di anidride carbonica; le tendenze nelle emissioni nocive riscontrate nei settori economici che più ad esse contribuiscono, come quello energetico, i trasporti, il settore abitativo-residenziale e l’industria; le politiche attuate, infine, per la lotta al cambiamento climatico.
È proprio su quest’ultimo versante, quello delle politiche messe in campo per contrastare il climate change, che l’Italia ottiene le performance meno esaltanti, piazzandosi al terzultimo posto della specifica classifica. A penalizzare l’Italia è soprattutto l’assenza di una vera strategia coordinata a livello nazionale per la riduzione delle emissioni di Co2.
Quali sono, invece, i Paesi più virtuosi? In testa c’è il Brasile, che ha beneficiato delle politiche avviate per la riduzione della deforestazione. A seguire la Svezia, il Regno Unito, che ha approvato una legge specifica sulle politiche climatiche, e la Germania. Maglia nera per Kazakhistan, Canada e Arabia Saudita.