Ieri invasione paficica alla base di Niscemi da parte di quattro attivisti NO MUOS, per ribadire il loro No al maxi radar della marina militare americana in costruzione nel nisseno. Un gesto già condannato dagli americani e che costerà una denuncia. Ma l'intenzione era quella di riaccendere l'attenzione dell'opinione pubblica sulle violazioni da parte della marina militare USA all’atto di revoca delle autorizzazioni alla costruzione del MUOS, firmato dalla Regione siciliana lo scorso 29 marzo
Ieri invasione paficica alla base di Niscemi da parte di quattro attivisti NO MUOS, per ribadire il loro No al maxi radar della marina militare americana in costruzione nel nisseno. Un gesto già condannato dagli americani costato due denunce. Ma l’intenzione era quella di riaccendere l’attenzione dell’opinione pubblica sulle violazioni da parte della marina militare USA all’atto di revoca delle autorizzazioni alla costruzione del MUOS, firmato dalla Regione siciliana lo scorso 29 marzo.
“Le nostre denunce non hanno trovato ascolto da parte di nessuno, e appare chiaro a questo punto come neanche quella parte di istituzioni che aveva fatto in modo che si arrivasse alla firma di un atto di revoca, ci creda realmente e si adoperi perché venga rispettata” si legge in un comunicato del Coordinamento Regionale Comitati No MUOS. “E così, mentre i cittadini sono costretti per l’ennesima volta a vedere calpestati e umiliati i loro diritti e le loro istanze, ingannati da una classe politica che risponde solo a se stessa, sono i movimenti a dover agire dal basso, anche attraverso azioni eclatanti come quella di oggi, mettendo a rischio la propria incolumità fisica e dovendo subire denunce e misure repressive“.
Ieri tra la mattina e il pomeriggio, due donne prime e due uomini poi sono saliti su una delle antenne situate nel territorio americano. Non si è fatto attendere il duro commento da parte dell’ambasciata Usa in Italia che sottolineando il diritto ad una protesta pacifica accusa gli attivisti condannando il loro gesto: “Lo sconfinamento illegale da parte di manifestanti in una struttura militare e la deliberata e irresponsabile distruzione della proprietà degli Stati Uniti hanno messo a rischio sia i manifestanti stessi che i soccorritori”.
Continua: “La sicurezza è sempre stata una preoccupazione prioritaria degli Stati Uniti nella realizzazione del sito terrestre per l’antenna MUOS, nei pressi di Niscemi. Comprendiamo le preoccupazioni relative alla struttura MUOS sollevate da alcuni cittadini che abitano nella zona, ed è il motivo per cui stiamo cooperando a pieno con il Governo italiano, che sta realizzando un nuovo studio sull’impatto per la salute e che sarà completato entro il 31 maggio 2013. Uno studio che siamo fiduciosi confermerà la sicurezza della struttura MUOS“.
Ribadice l’ambasciata che la costruzione delle torri MUOS è stata temporaneamente sospesa, ma la Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) di Niscemi rimane operativa ed “è vitale per le operazioni militari e umanitarie della Nato“.
Una battaglia ad oltranza quella dei NO MUOS, che si stanno preparando al 25 aprile. Nell’ambito della Settimana R/ESISTENTE NO MUOS dal 21-28 aprile, il Coordinamento Regionale No MUOS ha lanciato una giornata di mobilitazione regionale al presidio permanente in c.da Ulm e nei territori circostanti.
La giornata del 25 aprile, nel dettaglio, sarà così articolata:
ore 9.00 – Partenza per il Sentiero Partigiano No MUOS dalla Sughereta al presidio (successivamente ci saanno altre indicazioni più precise)
ore 13.00 – Arrivo al Presidio e pranzo sociale
ore 16.00 – Inaugurazione Mostra Partigiana sulla Brigata Stella Rossa di Marzabotto e Mostra sulla R/Esistenza No MUOS. Durante la mostra saranno proiettati video sulle lotte internazionali, No Tav, No MUOS e partigiane
ore 19.00 – Piazza Vittorio Emanuele a Niscemi, assemblea popolare R/Esistente con il partigiano Ursus e Massimo Zucchetti.
Francesca Mancuso
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