OGM: nuove autorizzazioni in Europa. Negli USA via libera al nuovo mais Monsanto nonostante i test

La Commissione Europea ha dato la propria autorizzazione, giovedì 22 dicembre, all’importazione in Europa ed alla trasformazione di tre varietà di mais Ogm, destinate sia all’alimentazione umana cha animale, e del cotone Gm.

La Commissione Europea ha dato la propria autorizzazione, giovedì 22 dicembre, all’importazione in Europa ed alla trasformazione di tre varietà di mais Ogm, destinate sia all’alimentazione umana cha animale, e del cotone Gm. Il via libera è stato accordato nonostante gli stati membri dell’Unione Europea abbiano espresso la propria contrarietà e senza tenere conto del parere sfavorevole espresso da numerosi cittadini comunitari, come testimoniato da rilevazioni ufficiali effettuate tramite i sondaggi d’opinione da parte di Eurobarometro.

Lo scorso 13 dicembre la Commissione Europea aveva affrontato il tema degli Ogm in merito all’introduzione in Europa di due varietà di soia transgenica. In assenza di una maggioranza di pareri favorevoli o contrari ad essa, la questione rimarrà in una fase di stallo, finché i rappresentanti europei non troveranno un accordo unanime che avvalli o vieti l’importazione della due varietà di soia geneticamente modificata nell’Unione Europea.

Nonostante le resistenze da parte dei Paesi europei all’introduzione di Ogm, già presentatesi nel corso della settimana precedente in merito alla soia, la Commissione Europea ha deciso di concedere il proprio avvallo all’immissione sul mercato di quattro nuovi prodotti, senza tenere conto della volontà e degli interessi dei cittadini comunitari, ma facendo il gioco delle multinazionali interessate ad una diffusione sempre più massiccia degli Ogm in territorio europeo.

La notizia è sostanzialmente passata sotto silenzio nel nostro Paese, fatto salvo per un comunicato stampa trasmesso da AIAB, l’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, nel quale il presidente Alessandro Triantafyllidis ha espresso le proprie prime considerazioni in proposito:

“La mancata approvazione delle varietà Gm di soia da parte degli Stati membri riuniti nel Comitato Permanente per la Catena Alimentare e la Salute Animale, la scorsa settimana, aveva già dimostrato la situazione di impasse politica e diffusa contrarietà dei governi nazionali al transgenico, spinti dall’opinione pubblica interna. Oggi, nonostante quell’ennesimo segnale di indisponibilità ad approvare nuovi Ogm da parte dei rappresentanti dei Paesi membri, la Commissione Europea continua a ignorare l’ostilità che si respira intorno agli Ogm, dimostrandosi sensibile agli interessi delle corporation, anziché a quelli dei cittadini”.

La speranza, già espressa precedentemente, dal presidente di AIAB è che l’Europa possa trovare una strada alternativa all’introduzione massiccia di organismi geneticamente modificati, tramite l’adozione di tecniche agricole sostenibili, che possano favorire la produzione autoctona e di foraggio e di altri prodotti agricoli destinati all’alimentazione umana ed animale.

La situazione negli USA non è di certo migliore. Nonostante nell’ultimo periodo Monsanto abbia faticato a celare i propri punti deboli, è di pochissimi giorni fa la notizia dell’approvazione da parte del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti di una varietà di mais Ogm resistente alla siccità (MON 87460). Ciò sarebbe avvenuto nonostante il fatto che la varietà di mais in questione non abbia garantito i risultati promessi in termini di resa e di resistenza nel corso dei test effettuati nei mesi scorsi in territorio statunitense, nel corso dei quali non si è mostrata superiore a varietà locali già esistenti, come riportato dal New York Times.

A destare le maggiori preoccupazioni riguardo alla corsa mondiale agli Ogm, sono i danni per la salute di umani ed animali che il ricorso ad alimenti geneticamente modificati potrebbe provocare. Uno studio pubblicato dall’International Journal of Biological Science ha posto in rilievo i danni causati nell’organismo dei ratti dalla somministrazione di tre varietà di mais Ogm già presenti sul mercato mondiale (NK 603, MON 810, MON 863), con particolare riferimento a fegato e reni, costretti a dover occuparsi di filtrare sostanze che finora non erano mai state presenti nell’alimentazione di alcun essere vivente, essendo costituite da molecole specificamente studiate perché le coltivazioni possano difendersi, ad esempio, dagli attacchi degli insetti, emanando da sé le apposite sostanze insetticide.

Riguardo alla varietà di mais Ogm resistente alla siccità, Monsanto dichiara come essa non possa essere dannosa né per gli umani né per gli animali, ma secondo quanto riportato da Natural News, non sarebbe stato effettuato alcun test per verificarne la reale innocuità. Alla luce di simili incertezze, si rivela fortemente necessaria una radicale riconsiderazione da parte della Commissione Europea riguardo all’opportunità di proseguire con l‘introduzione nell’UE di varietà Ogm potenzialmente pericolose per la salute di ognuno, al fine di favorire un progresso discutibile ed il lucro di pochi.

Marta Albè

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