È stata rimandata a fine legislatura l'approvazione in Senato del Ddl agricoltura biologica già approvato alla Camera.
Legge sull’agricoltura biologica, ancora un altro freno alla sua approvazione. È stata rimandata infatti a fine legislatura l’approvazione in Senato del Ddl agricoltura biologica già approvato alla Camera. Eppure, con un settore in continua crescita, che conta ormai oltre 60mila aziende, c’era da aspettarsi una attenzione differente.
La legge era passata con l’approvazione della Camera lo scorso 2 maggio, quando prese avvio l’iter della proposta di legge chiamata “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico”. Ma sulla discussione in Senato ancora nulla di fatto.
Il settore biologico attende così da ben tre legislature un inquadramento legislativo che consenta di risolvere molte criticità.
Cos’è la legge sulla agricoltura biologica
È in pratica la sintesi (testo unico sul biologico) di due proposte di legge: Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico e Norme in materia di produzione biologica.
In particolare, con questa legge si mira:
- a disciplinare il sistema delle autorità nazionali e locali e degli organismi competenti
- a tutelare il settore dal “biologico falso”
- a definire i distretti biologici
- a organizzare gli strumenti finanziari
- ad adottare un Piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica per favorire la conversione al metodo biologico delle imprese agricole e agroalimentari; sostenere la costituzione di forme associative; incentivare il consumo dei prodotti biologici; migliorare il sistema di controllo e di certificazione a garanzia della qualità dei prodotti biologici.
In più, si mette in rilievo la comparazione tra agricoltura biologica e biodinamica, tanto che si legge che: “il metodo di agricoltura biodinamica, che prevede l’uso di preparati biodinamici, applicato nel rispetto delle disposizioni del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio, del 28 giugno 2007, è equiparato al metodo di agricoltura biologica”.
Lo stop alla approvazione
Sulla mancata calendarizzazione in aula al Senato, entro la fine della legislatura, della discussione del ddl sull’agricoltura biologica esprimono il loro disappunto Federbio e AssoBio.
Uno stop allarmante, se si considera che il settore biologico italiano è al primo posto in Europa per numero di aziende e più del 14% della superficie agricola nazionale è coltivata con metodo biologico.
“Siamo al primo posto in Europa per l’export, e sul mercato interno, mentre i consumi alimentari convenzionali ristagnano, da una decina d’anni il consumo di prodotti biologici aumenta a doppia cifra”, spiega Zanoni, presidente di AssoBio, l’associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici.
E non solo, come sottolinea il presidente Federbio, Carnemolla, “l’agroalimentare biologico ormai dal 2008 e ancor più negli ultimi due anni ha dato un contributo fondamentale alla crescita dei consumi alimentari in Italia (secondo i dati AC NIELSEN gli si deve circa il 40% della ripresa nella GDO nel 2016), all’insediamento di giovani nelle imprese agricole, all’immagine e alla crescita del Made in Italy all’estero e quindi anche all’occupazione. Tutto questo garantendo qualità alimentare e ambientale, dunque salute, biodiversità e paesaggio”.
AssoBio e FederBio chiedono quindi a gran voce l’inserimento il più presto possibile del disegno di legge nel calendario dei lavori dell’Assemblea come “strumento per sviluppare la sostenibilità di cui il sistema agroalimentare del Paese ha assoluto bisogno”.
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L’Italia, insomma, necessita di una legge sull’agricoltura biologica per tutelare un comparto in continua crescita. Perché allora una mancata calendarizzazione della discussione al Senato di una votazione che si risolverebbe in pochissimo tempo?