L’agricoltura biodinamica contrasta anche frane e alluvioni

L’agricoltura biodinamica è benefica per il Pianeta. Non solo permette di produrre cibo sano e genuino, ma contrasta frane e alluvioni, aiutando ad arginare le conseguenze dei cambiamenti climatici.

L’agricoltura biodinamica è benefica per il Pianeta. Non solo permette di produrre cibo sano e genuino, ma contrasta frane e alluvioni, aiutando ad arginare le conseguenze dei cambiamenti climatici.

Un’agricoltura che, a differenza di quella convenzionale, non toglie risorse e fertilità alla terra, ma gliele restituisce. Non usa pesticidi ed è fondata su prezzi giusti per agricoltori e lavoratori. Cibo sano e meno frane e alluvioni, ecco dunque i maggiori vantaggi dell’agricoltura biodinamica di cui si è discusso negli ultimi giorni “Oltre Expo. Alleanze per nutrire il Pianeta” ospitato dall’Università Bocconi e organizzato dall’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.

I terreni coltivati con l’agricoltura biodinamica, rispetto a quelli gestiti con metodi tradizionali, sono più resistenti all’erosione e al rischio desertificazione fino al 60%. Non solo: reagiscono meglio ai mutamenti climatici perché più forti ed efficienti, tutelano la biodiversità, preservano e consumano meno risorse idriche.

I terreni, ospitando una maggiore varietà di piante e animali e di microorganismi che rendono l’ecosistema più resistente, affrontano meglio le situazioni di disturbo e di stress come le variazioni di climatiche. Una qualità non da poco, per un Paese sempre più segnato dagli effetti devastanti del climate change.

Inoltre la biodinamica non è solo un modo per coltivare la terra in armonia con l’ambiente, ma sempre più rappresenta una prospettiva concreta per far ripartire l’economia del Paese, per creare nuovi posti di lavoro e per difendere il nostro territorio.

Nel mondo ci sono più di 2 milioni di ettari coltivati in modo biodinamico e certificati, ma sono molto più numerose le aree agricole dove si produce secondo le pratiche agronomiche biodinamiche. L’Italia è al terzo posto (dopo Germania e Francia) tra i Paesi europei per superficie destinata all’agricoltura biodinamica e conta oltre 4500 aziende che ne applicano le tecniche, tra cui alcune grandi realtà: ad esempio, è coltivata con i metodi biodinamici una delle più grandi aziende biologiche europee, così come la più grande azienda agricola in assoluto del Molise è oggi biodinamica.

Uno studio dell’Istituto Elvetico FIBL condotto per ben 21 anni su un confronto tra agricoltura chimica industriale, sistema a lotta integrata, biologico e biodinamico, ha fornito un quadro da cui emerge che le caratteristiche della biodinamica vanno ben oltre le qualità dei prodotti coltivati.

I dati evidenziano che il metodo biodinamico è quello che raggiunge le migliori performance di sostenibilità, fertilità e biodiversità. A volte questi dati sono anche doppi rispetto al bio, soprattutto per quel che riguarda la tenuta dei terreni all’erosione.

L’Italia è al primo posto per quanto riguarda la coltivazione biologica in Europa, al terzo per la biodinamica. Ma la domanda dei consumatori per i prodotti bio è così in crescita che la nostra produzione nazionale non riesce a sostenerla. Aumenterà dunque il numero delle aziende italiane che si dedicano all’agricoltura biologica e biodinamica, con il vantaggio di proteggere i suoli da frane e conseguenze del climate change?

Marta Albè

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