System of Rice Intensification. In India è in atto una vera e propria rivoluzione nella coltivazione del riso. Sempre più agricoltori rinunciano agli Ogm e si affidano al metodo System of Rice Intensification (SRI), che garantisce rese dei raccolti quattro volte maggiori rispetto alle coltivazioni convenzionali.
In India è in atto una vera e propria rivoluzione nella coltivazione del riso. Sempre più agricoltori rinunciano agli Ogm e si affidano al metodo System of Rice Intensification (SRI), che garantisce rese dei raccolti quattro volte maggiori rispetto alle coltivazioni convenzionali.
Lo scorso hanno vi avevamo parlato del caso di Kumar, un giovane agricoltore del distretto di Nalanda, in Bihar, che grazie al metodo SRI ha potuto ottenere oltre 22 tonnellate di riso per ettaro. Altri abitanti della zona avevano raggiunto le 17 tonnellate o avevano comunque raddoppiato le rese dei raccolti precedenti.
Ora il System of Rice Intensification si diffonde e raggiunge ulteriori traguardi. Il nuovo record nazionale spetta a Sethumadhavan, agricoltore di Alanganallur, nello stato meridionale indiano del Tamil Nadu, che proprio grazie al SRI ha raccolto 24 tonnellate di riso per ettaro.
Per molto tempo questo metodo di coltivazione è stato trascurato dagli accademici e non ha ricevuto alcun supporto in denaro, principalmente per ragioni economiche. Ora lo Stato di Tamil Nadu mira a raddoppiare i raccolti di riso e a triplicare i guadagni degli agricoltori, utilizzando il System of Rice Intensification e preferendo i fertilizzanti organici a quelli inorganici.
Il metodo SRI è stato sviluppato per oltre 30 anni dai piccoli coltivatori di almeno 20 Paesi. Vede al proprio centro il miglioramento della gestione del suolo, dell’acqua e del nutrimento delle coltivazioni e rinuncia alle modificazioni genetiche dei semi, che sono state il focus primario della ricerca scientifica per decenni.
Questa tecnica perette di utilizzare molti meno semi del previsto e di trapiantare il riso nei campi quando le piantine sono ancora molto giovani, ad una distanza maggiore rispetto alle risaie. Per migliorare la qualità dei suoli, si utilizzano in prevalenza concimi organici. Il sistema di coltivazione garantirebbe risultati straordinari. Sethumadhavan per raggiungere il nuovo record ha utilizzato riso non Ogm e un mix di fertilizzanti naturali e chimici. Sebbene il riso prescelto appartenesse ad una varietà molto produttiva, le rese non avrebbero dovuto superare le 6 tonnellate per ettaro. La resa media di gran parte delle qualità di riso è di 3 tonnellate per ettaro.
La tecnica fu sviluppata in Madagascar 30 anni fa. Secondo il SRI International Network e il Resources Center della Cornell University, il metodo sarebbe stato adottato da almeno 9,5 milioni di agricoltori in Cambogia, Cina, India, Indonesia, Vietnam e in altri Paesi produttori di riso. Per il governo del Bihar, dove migliaia di ettari vengono coltivati in questo modo, le rese superano di almeno il 40% quelle del riso coltivato in modo convenzionale.
Rispetto alle risaie, il System of Rice Intensification richiede una quantità d’acqua minima, non rapporta un maggior dispendio economico e non richiede l’acquisto di sementi OGM. Per coltivare il riso in questo modo è previsto un maggiore sforzo fisico e, in quanto ai macchinari, si utilizza soltanto una speciale attrezzatura per rimuovere le erbacce. La soluzione per rese migliori, per garantire maggiori guadagni agli agricoltori e per sfamare la popolazione risiederebbe dunque nell’applicazione di una tecnica fino ad ora poco considerata e molto criticata dall’agribusiness.
Fonte foto: oxfamamerica.org
Leggi anche: Cotone Ogm: in India bandite le sementi Monsanto dopo i pessimi raccolti di BT Cotton