Torniamo a parlare di riciclo creativo e torniamo a parlare di geek-jewelry, l'arte di creare gioielli riutilizzando vecchi componenti del PC in grado di sintetizzare alla perfezione tecnologia e rispetto per l'ambiente contribuendo a ridurre i rifiuti cosiddetti RAEE.
Torniamo a parlare di riciclo creativo e torniamo a parlare di geek-jewelry, l’arte di creare gioielli riutilizzando vecchi componenti del PC in grado di sintetizzare alla perfezione tecnologia e rispetto per l’ambiente contribuendo a ridurre i rifiuti cosiddetti <RAEE.
La risoluzione ai problemi dell’e-waste, cioè dello smaltimento dei rifiuti elettronici, è da qualche tempo al centro dell’ interesse di aziende e ricercatori; a Brisbane, due ingegneri australiani della facoltà di ingegneria e di tecnologia alla Griffith University, il professor David Thiel e MadhusudanRao Neeli, hanno elaborato i primi circuiti in plastica riciclata: riciclabili, non contengono sostanze pericolose e, come sottolineato da ComputerWorld,sono restituenti all’acqua. Nel 2007, invece, la IBM è stata insignita del premio Most Valuable PollutionPrevention Award per la messa a punto di un sistema innovativo ed eco-sostenibile per il recupero del silicio dei wafer della maggior parte dei prodotti elettronici: non utilizza sostanze tossiche, permette più vite allo stesso supporto, riduce le fasi del processo di riciclaggio (ad alto consumo energetico) da 21 a 5-12 con una conseguente riduzione del carbon footprint dal 35 al 75% ed incoraggia il settore del fotovoltaico favorendo un più semplice approvvigionamento di quello che è il suo materiale fondamentale. Segnali di una volontà di cambiamento in cui la tecnologia punta ad una vera partnership con la natura. Segnali di un cambiamento di cui l’arte, ancora una volta si fa un’originale portavoce. In che modo?
Avevamo già visto i gioielli ricavati dalla tastiera dei computer, ma è incredibile come ogni singolo componente del nostro PC, anche il più insignificante, possa trasformarsi in accessori belli, eco-chic e di tendenza: chip, microprocessori, microcontrollori, etc.,etc.,etc., che nell’ultima evoluzione della geek-jewelry, vengono tradotti dalla sapienza orafa in creazioni che coniugano arte e tecnologia rendendosi al contempo icone, terribilmente accattivanti, di quello che è l’imperitura attenzione del popolo geek rispetto alle tematiche ambientali nonché dell’originalità, dell’ironia e dello stile con cui da sempre riescono a rendere popolare il loro, personalissimo messaggio. L’esortazione è sempre quella del do it youself! Ovvero fateli da voi!...o quantomeno, vista l’indiscussa qualità, il livello manifatturiero e la ricerca, anche a livello semiotico, che informa questi autentici preziosi, lasciatevi ispirare!
Partendo dalle creazioni più semplici, eccovi allora la prima carrellata di orecchini pendenti: in alto a sinistra, per chi la tecnologia ce l’ha nel sangue, due circuiti di identificazione elettronica del DNA, a destra, per le più dure, armature in argento delle testine di propulsione del disco rigido. In basso a sinistra, invece, troviamo una vera rarità: chip creati per affrontare le amene condizioni dell’ultima frontiera dello spazio; a destra un must per le più agguerrite tecnoamanti del vintage: questi elementi provengono infatti dal sistema guida dei missili nel lontano 1950.
Ed ecco cosa può riservarci l’ hardware: in alto a sinistra, per le future I. Asimov, testine di lettura/scrittura del disco rigido, a destra invece pendenti/RAM… per le più smemorate. Se volete andare dritto al cuore gli orecchini/chip da Intel saranno vostri alleati e, se cercate qualcosa di più elettrizzante, provate con il paio in rosso: proviene dal condensatore di alimentazione di un laser con una scarica da 5000 volt! Le amanti della musica ameranno di sicuro indossare questi in basso a sinistra, testine di lettura/scrittura di un drive CD mentre chi ha segreti da nascondere si sentirà più al sicuro con gli ultimi in basso: questi stilosi orecchini in oro sono in realtà circuiti EPROM, memoria di sola lettura cancellabile ad ultravioletti, prodotti dalla Signetics per il settore aerospaziale dell’esercito americano.
Questi sono invece tra i pezzi forti della collezione: combinazioni di chip e processori che stuzzicano le conoscenze degli intenditori informatici, solleticano il palato delle geeks più trendy e, sicuramente farebbero gola anche a chi solitamente si rivolge a Tiffany’s. In alto a sinistra, questo elemento include vari processori EPROM, RAM e convertitori D/A da 7.400 chip della serie, il bracciale a destra è invece una vera e propria celebrazione di vecchi circuiti che hanno fatto storia. In basso a sinistra uno splendido pin di un processore che brilla per rarità ed al centro, amanti del vintage e patiti del telefonino, un chip di trasmissione/ricezione di un Motorola dell’era mattone.
Sono solo alcune delle creazioni sorprendenti e possibili grazie al recupero di scarti informatici. Sicuramente fashion, sicuramente trendy. Ma soprattutto, sinceramente eco. Perché da quando Marylin cantava i diamanti sono i migliori amici delle donne tempo ne è passato, o meglio tech ne è passata. E, da qualche tempo, sembra anche stia andando nella direzione giusta.
Rosa Simonetta