Utilizziamo un sacco di batterie. Per la fotocamera digitale, per il telecomando della televisione, per far suonare la sveglia la mattina, per quel bell’orologio che abbiamo appeso in soggiorno.
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È innegabile che, neanche senza rendercene conto, utilizziamo un sacco di batterie. Da quelle per i giocattoli a quelle per il telecomando della televisione, dalle pile per far suonare la sveglia la mattina a quelle per quel bell’orologio che abbiamo appeso in soggiorno.
Le pile sono ormai entrate nella nostra quotidianità e nonostante le tecnologie alternative che stanno nascendo per limitarne l’utilizzo, rappresentano ancora un prodotto indispensabile di cui facciamo largo uso che però, purtroppo, molto difficile da smaltire. In fondo però, le batterie, non creano nessuna emissione di anidride carbonica fin quando rimangono inserite nei vari apparecchi e fanno il loro dovere. La loro produzione, spedizione e smaltimento invece sì! In pratica il momento più verde nella vita delle batterie è proprio mentre sono nelle vostre mani, cioè durante il loro effettivo impiego. Ciò significa che, se proprio non possiamo farne a meno, bisogna almeno impegnarsi a mantenerle in vita il più a lungo possibile. Ecco 5 consigli per farlo:
Comprare batterie ricaricabili
È un consiglio dolorosamente scontato, ma pur sempre un buon punto di partenza. Acquistare le batterie ricaricabili per ovvi motivi. Le Nickel all’idruro di metallo (NiMH) che hanno praticamente sostituito le Nickel-Cadmio, bandite dalla Commissione europea nel 2006 perché contenenti sostanze nocive, sono sicuramente da preferire alle ricaricabili alcaline in quanto possono essere ricaricate migliaia di volte prima di aver bisogno di essere smaltite o riciclate (per informazioni e i punti di raccolta sul territorio, è utile consultare il sito del CODAT). Ma attenzione, rispetto a quest’ultime hanno una durata molto ridotta ed è quindi consigliabile pianificare bene la loro ricarica.
Caricare prima che sia troppo tardi
È possibile caricare le batterie NiMH praticamente ogni volta che vogliamo. D’altra parte, però, esse perdono il loro potere in modo rapido e vanno ricaricate spesso. Fortunatamente, non ci vuole molto tempo ed energia elettrica per farlo. Assicurarsi però di rimuovere il caricabatterie dalla presa a muro quando la ricarica è terminata. Ma soprattutto metterle in carica solo quando completamente esaurite, onde evitare il cosiddetto “effetto memoria“.
Scegliere la batteria giusta a seconda del dispositivo da utilizzare
Una fotocamera digitale esaurisce la vita di una batteria alcalina più velocemente di quanto possa fare Dracula con quella di una vergine. In questo caso sarebbe bene optare per pile appositamente studiate per sostenere i consumi delle apparecchiature elettroniche di ultima generazione. In generale, assicurarsi quindi di acquistare le batterie in base all’apparecchio per il quale le dobbiamo utilizzare. Per le apparecchiature elettroniche scegliere quelle appositamente studiate per sostenere i consumi applicazioni ad alto consumo energetico, come ad esempio quasi tutti le apparecchiature elettroniche di ultima generazione.
Rimuovere le batterie dai dispositivi che usate raramente
Il teschio parlante di Halloween con la quale avete stupito gli amici o il babbo natale che si illumina che è piaciuto così tanto ai vostri nipotini, una volta riposti nello stanzino, nell’attesa che vi ritornino utili (avete 365 giorni di tempo) togliete loro le batterie e utilizzatele in altri apparecchi altrimenti conservatele in un luogo fresco e asciutto.
Mettete le batterie in frigorifero
Questo metodo funziona alla grande per le batterie NiMH. Esse trattengono 9/10 della carica completa se conservate in frigorifero. Discorso diverso per le pile alcaline che a quanto pare durerebbero solo il 5% in più se conservate in frigorifero. Nel dubbio, visto che tanto male non gli fa, potrebbe essere comunque un’idea utilizzare il frigo come dispensa per le batterie, utile soprattutto nei casi di emergenza. L’importante è ricordarsi poi di avercele messe, ma soprattutto, prima di cominciare a scattar foto, accertarsi che siano tornate a temperatura ambiente.