Divieto sacchetto di plastica: in Italia è boom delle sporte riutilizzabili

Dopo la messa al bando dei sacchetti di plastica, in Italia è boom delle sporte riutilizzabili: il 75% degli italiani le usa abitualmente per fare la spesa. Marginale l’uso di sacchetti di carta, più diffuso l'utilizzo dei sacchetti biodegradabili. L’83% degli italiani dichiara anche di non essere d’accordo ad un eventuale ritorno alle vecchie buste di plastica.

Dopo la messa al bando dei sacchetti di plastica, in Italia è boom delle sporte riutilizzabili: il 75% degli italiani le usa abitualmente per fare la spesa. Marginale l’uso di sacchetti di carta, più diffuso l’utilizzo dei sacchetti biodegradabili. L’83% degli italiani dichiara anche di non essere d’accordo ad un eventuale ritorno alle vecchie buste di plastica.

A quasi 8 mesi di distanza dall’entrata in vigore della legge che regola il divieto dei sacchetti in plastica il 01 gennaio, Assobioplastiche, l’Associazione Italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili, fa il punto della situazione grazie ad un‘indagine condotta da ISPO e diretta dal Prof. Renato Mannheimer.

Le interviste rivelano che ben il 93% degli italiani è consapevole che dal 2011 non è più possibile commercializzare i classici sacchetti di plastica. L’89% sa che esiste una norma a cui i sacchetti devono conformarsi per essere definiti biodegradabili, mentre il 60% non sa che esistono materiali che si dichiarano tali pur non essendo conformi.

I risultati della ricerca condotta dall’ISPO sono la conferma che i cittadini italiani condividono pienamente il provvedimento adottato dal Parlamento – sottolinea il Presidente di Assobioplastiche, Marco Versari – se consideriamo i dati contenuti nell’ultimo rapporto Ispra sui rifiuti in Italia, appena pubblicato, abbiamo la conferma del valore di un provvedimento che mira a ridurre il fenomeno della contaminazione della frazione organica da avviare al compostaggio”.

L’Italia e gli italiani dimostrano così, mirabile dictu, di essere all’avanguardia in Europa nell’essere riusciti a ridurre il consumo degli inquinanti e pericolosi sacchetti di plastica, oltre che aver creato una diffusa coscienza ambientale in merito , tanto da ispirare l’idea di introdurre una tassa o un divieto sui sacchetti di plastica in tutta l’Unione.

Roberta Ragni

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