Da Novamont le nuove retine in Mater-bi per un imballaggio 100% biodegradabile e compostabile

Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato della nuova iniziativa Mettilo in rete di Porta la sporta. E su questa scia, proprio in questi giorni è stata presentata da Novamont in collaborazione con Slow Food, durante l'ottava edizione del Salone del Gusto 2010 che si sta svolgendo a Torino, una nuova soluzione per un imballaggio sempre più sostenibile: una retina in Mater-Bi per il trasporto e la conservazione degli alimenti.

Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato della nuova iniziativa “Mettila in rete” di Porta la sporta. E su questa scia, proprio in questi giorni è stata presentata da Novamont in collaborazione con Slow Food, durante l’ottava edizione del Salone del Gusto 2010 che si sta svolgendo a Torino, una nuova soluzione per un imballaggio sempre più sostenibile: una retina in Mater-Bi per il trasporto e la conservazione degli alimenti.

Le nuove retine “green” per l’imballaggio di frutta e verdura, presentate per la prima volta in Italia, sono completamente biodegradabili e compostabili, in grado di mantenere però la stessa resistenza rispetto a quelle tradizionali.

Il prodotto realizzato da Novamont, leader nel settore delle bioplastiche, in collaborazione con Tenax, azienda internazionale specializzata in recinzioni e griglie per l’ingegneria civile e per l’edilizia, è smaltibile insieme ai rifiuti organici.

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In linea dunque con lo slogan della manifestazione torinese “Buono, Pulito e Giusto” e con i suoi obiettivi, le retine ci permetteranno di ridurre notevolmente l’impatto ambientale, rispetto agli imballaggi tradizionali, e la quantità dei rifiuti post-consumo. Il prodotto è già stato utilizzato dai 12 Presidi Slow Food: Rapa di Caprauna, Mele rosa dei Monti Sibillini, Mosciolo selvatico di Portonovo, Papaccella napoletana, Mandarino tardivo di Ciaculli, Melone purceddu d’Alcamo, Cipolla rossa di Acquaviva, Cipolla di Giarratana, Agrumi del Gargano, Limone Interdonato, Tellina del litorale romano, Carote di Polignano.

Gloria Mastrantonio

 

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