Sprechi alimentari: presentata la Carta di Bologna contro lo sperpero di cibo e denaro

Sprechi alimentari: arriva la Carta di Bologna, ovvero il documento ufficiale col quale il nostro Governo mira a definire con gli altri Paesi delle azioni comuni utili contro gli sprechi alimentari in Europa

Sprechi alimentari: arriva la Carta di Bologna, ovvero il documento ufficiale col quale il nostro Governo mira a definire con gli altri Paesi delle azioni comuni utili contro gli sprechi alimentari in Europa e presentato ieri in occasione dello “Stop food waste. Feed the planet“, il convegno internazionale promosso dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.

Il problema degli sprechi e delle perdite alimentari viene quindi finalmente inserito all’interno dell’agenda internazionale in materia di protezione dell’ambiente e sostenibilità, ma bisognerà attendere solo l’ottobre del 2015, quando la Carta – The Bologna charter – verrà condivisa e sottoscritta dagli Stati che parteciperanno all’Expo di Milano, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione in programma il 16 ottobre dell’anno prossimo.

Ideata nel contesto del Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti presieduto dall’agroeconomista Andrea Segrè, la Carta di Bologna è stata condivisa nei giorni scorsi con i Governi Europei e con l’HLPE on Food Security and Nutrition della FAO. Lo scopo è quello di fare della Carta una vera e propria piattaforma comune di lavoro per le varie nazioni del pianeta. In buona sostanza, attraverso un decalogo di impegni dei Governi, la Carta di Bologna ha il nobile scopo di invertire i dati sullo spreco del cibo e promuovere buone pratiche in tema di educazione alimentare.

L’Europa e l’Italiaspiega il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – non possono dirsi civili finché non diminuiranno lo spreco alimentare. È intollerabile che ci sia una parte del pianeta dove c’è mancanza di cibo e un’altra parte dove il cibo si spreca. Sprecare cibo vuol dire creare danni all’ambiente e all’economia, ma è soprattutto un problema etico. Per questo noi abbiamo messo al centro del dibattito europeo e italiano lo spreco alimentare. Dobbiamo dichiarare guerra allo spreco alimentare: una guerra pacifica, ma che, per il suo valore morale e civile, richiede il massimo impegno da parte di ciascuno di noi“.

Un impegno che parte dalla decisa riduzione degli sprechi e delle perdite alimentari lungo tutti i diversi anelli della filiera, fino ad arrivare alla introduzione di programmi di educazione alimentare nelle scuole.

I NUMERI – Oggi nel mondo un terzo del cibo prodotto finisce sprecato ogni anno lungo la filiera alimentare, mentre sono 805 milioni le persone “cronicamente sottonutrite”. Secondo dati FAO – Food Wastage footprint 2014, lo spreco annuo di cibo sul pianeta vale una volta e un terzo l’intero PIL italiano, ovvero 2060 miliardi di euro (PIL 2013: 1560 miliardi di euro) inclusi i costi sociali, ambientali ed economico-produttivi.

Laddove in Africa e nel Sud-Est Asiatico si sprecano fra 6 e 11 kg di cibo all’anno, in Europa e Nord America si arriva a 95/115 kg di cibo sprecato. Soltanto in Europa, ogni anno si sprecano più di 100 milioni di tonnellate di cibo. E lo spreco domestico? Nel 2013, secondo l’Osservatorio Waste Watcher, è costato 8,1 miliardi di euro, pari a circa 2,5 kg di cibo gettati ogni mese, per un costo di 32 euro al mese.

Germana Carillo

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