Coop lancia una campagna in favore dell'acqua del rubinetto per promuovere la sua nuova politica sulle acque minerali che saranno vendute solo a km zero. NOn si fa attendere la replica di Mineracqua, la Federazione delle industrie delle acque mineralia
Forse non tutti lo sanno, ma bere l’acqua del rubinetto fa bene alla salute e all’ambiente: questo il messaggio che la catena di supermercati COOP sta veicolando attraverso alcuni spot televisivi che hanno come protagonista Luciana Littizzetto, che dopo aver affrontato il caos del traffico cittadino torna a casa e beve proprio acqua di rubinetto.
Per anni le numerose multinazionali venditrici di acqua in bottiglia hanno martellato i consumatori, convincendoli che l’acqua minerale (tra l’altro venduta quasi sempre in bottiglie di plastica, che prima di arrivare a destinazione affrontano centinaia e centinaia di chilometri, subendo anche sbalzi termici) faccia bene alla salute, perché più controllata: sbagliato!
L’acqua del rubinetto non solo è sicura e garantita dalle amministrazioni locali, che si occupano direttamente di far effettuare e gestire i controlli, ma anche efficace per tagliare gli sprechi e quindi prendersi cura dell’ambiente. L’acqua del rubinetto è infatti “a chilometri zero”, perché non ha bisogno di trasporto su gomma, come invece avviene per le acque minerali in bottiglia.
Sebbene la COOP venda acqua minerale imbottigliata nei suoi supermercati, la catena ha comunque deciso di investire un milione di euro nella campagna pubblicitaria “ Acqua di casa mia”; sì ma perché?
Secondo quanto riportato dal portavoce dell’azienda, l’obiettivo è soprattutto ecologista; l’Italia è infatti il terzo consumatore al mondo di acqua minerale (dopo Emirati Arabi Uniti e Messico) e il primo in Europa, con 195 litri pro capite. Per questo, ogni anno ben 480.000 trasporti camion fanno su e giù per il nostro Paese solo per trasportare gli enormi quantitativi. E per questo motivo nei supermercati della GDO saranno vendute solo acque minerali provenienti dalle fonti nelle vicinanze o comunque della stessa regione.
Immediata la risposta di Mineracqua – Federazione Italiana delle Industrie delle Acque Minerali Naturali, delle Acque di Sorgente e delle Bevande Analcooliche: “Ci siamo stancati di sentire dire che l’acqua del rubinetto e quella in bottiglia sono uguali. Non è così. Si vuol far credere agli italiani che se comprano l’acqua devono sentirsi in colpa perché inquinano l’ambiente – ha detto il presidente, Ettore Fortuna – L’acqua in bottiglia è pura all’origine, non è trattata, è impossibile trovare tracce di cloro o suoi derivati. È imbottigliata alla sorgente e, quando la sorgente non è attaccata agli impianti, in quel tratto scorre in condotte di acciaio inossidabile, non di cemento o plastica come quella del rubinetto”.
Sarà pure così, ma nel dubbio sarebbe opportuno che ogni italiano si bevesse la sua acqua: quella del rubinetto!
Verdiana Amorosi
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