Abbiamo intervistato Mark Newton, Senior Manager environmental sustainability DELL. L'occasione è nata a margine di una conference call globale sui temi green e della Conferenza di Copenhagen.
Ma Mark ci ha subito bloccato: “Copenhagen per noi è più un’occasione persa che guadagnata. Queste conferenze sono troppo spesso un carrozzone in cui si parla di cose che poco hanno, ma piuttosto di modalità finanziarie. E si perde di vista il vero obiettivo, che deve essere l’efficienza, energetica certo, ma di tutte le fasi di un’economia.”
Eravamo quindi convinti di fare delle domande su come poteva essere trattato l’ICT e come poteva fare la sua parte per il pianeta. La sua risposta, sebbene con la premessa vista sopra, non ci ha però deluso:” Nel nostro piccolo, ed insieme ad altri produttori e consorzi, sappiamo qual è l’obiettivo. A Copenhagen è vero l’IT non è l’argomento principale, pesando per solo il 2% delle emissioni di CO2. Ma possiamo fare di più, dobbiamo fare di più e faremo di più.”
Come ?
“Ci sono 4 barriere che impediscono alle aziende di essere efficienti.
1) Implementare l’efficienza energetica richiede adeguate competenze
2) È difficile per le aziende attuare un approccio pragmatico all’efficienza energetica
3) L’efficienza energetica è importante per le aziende, ma non è una priorità assoluta (lo sono migliorare i servizi o i prodotti e aumentare il market share)
4) Non esistono ancora misurazioni standard e generalmente accettate dell’efficienza energetica
Cosa fa nella sostanza DELL ?
Il nostro impegno è orientato alla ricerca dell’efficienza nel ciclo produttivo e nel riciclo. In particolare, per il ciclo produttivo Dell prevede di risparmiare una cifra stimata di 5,8 milioni di dollari l’anno attraverso iniziative per il risparmio e per gli aggiornamenti energetici dei suoi impianti in tutto il mondo. Entro la fine del 2009, prevediamo di ridurre l’uso di elettricità di circa 48 milioni di chilowattora all’anno. Ma non basta perché ciò deve avvenire da fonti rinnovabili, ed in questo senso nove sedi tra USA ed Europa sono completamente alimentate da tali fonti, e comunque da energia verde.
Nel riciclo siamo orgogliosi di essere la prima industria IT ad offrire il riciclo gratuito, praticamente in tutto il mondo dove operiamo.
Come lo misura ?
Per quanto riguarda la misurazione della nostra sostenibilità ci affidiamo a diversi partner. Ma il principale è la Carbon Disclosure Projects, un organismo no-profit indipendente, che ci colloca al 13° posto tra le aziende più green nel mondo. Come dicevo in precedenza dobbiamo e possiamo fare di più. E lo stiamo facendo.
Uno dei crucci principali acquistando un nuovo prodotto è l’enorme spreco costituito dal packaging.
Nel packaging l’impegno è di ridurre i materiali utilizzati per l’equivalente di 150.000 alberi ogni anno. Abbiamo una strategia, denominata delle 3C: cubo, contenuto e cassonetto (o campana, quella per la raccolta differenziata). Diminuire il “cubo” della scatola, aumentare la sostenibilità del “contenuto” dei materiali e assicurare che il 75% del pacco sia riciclabile. A novembre abbiamo ufficialmente lanciato il bambù come ingrediente del nostro packaging. È robusto, è ecologico e ricresce in fretta (in 3-7 anni la pianta è forte e rigogliosa).
L’altro problema riguarda le cartucce delle stampanti e l’alto uso di prodotti consumabili.
Anche per le cartucce esiste un sistema di ritiro direttamente dal consumatore. In quasi tutti i paesi dove operiamo non riscontriamo problemi. In Italia purtroppo manca ancora un accordo con le Poste per il ritiro di cartucce inkjet, mentre nessun problema lo abbiamo con il ritiro di quelle laser. Contiamo a breve, di risolvere anche questo inconveniente. E quando sarà, prometto che lo saprai.