Auto a metano: la guida all’acquisto con l’elenco completo di tutti i modelli

Se avete intenzione di comprare un'auto a metano, ma avete difficoltà ad orientarvi tra la vasta gamma di marche, modelli e allestimenti delle varie Case automobilistiche, ecco un semplice vademecum con l’elenco completo di auto alimentate a gas naturale, classificate per marca, caratteristiche, prestazioni e consumi. All’interno della guida troverete anche le novità sui nuovi distributori presenti sul territorio nazionale, le iniziative e gli incentivi messi a disposizione da regioni, province e comuni, informazioni utili sulla sicurezza e qualche curiosità sulla diffusione del metano in Italia e nel mondo.

Se avete intenzione di comprare un’auto a metano, ma avete difficoltà ad orientarvi tra la vasta gamma di marche, modelli e allestimenti delle varie Case automobilistiche, ecco un semplice vademecum con l’elenco completo di auto alimentate a gas naturale, classificate per marca, caratteristiche, prestazioni e consumi. All’interno della guida troverete anche le novità sui nuovi distributori presenti sul territorio nazionale, le iniziative e gli incentivi messi a disposizione da regioni, province e comuni, informazioni utili sulla sicurezza e qualche curiosità sulla diffusione del metano in Italia e nel mondo.

Ormai l’acquisto di auto a metano è diventato piuttosto frequente, tanto che negli ultimi anni molte Case automobilistiche hanno deciso di aumentare la loro offerta di auto alimentate gas naturale per venire incontro alle esigenze del mercato. È il caso, ad esempio, della FIAT, che proprio sul suo sito web ha allestito una sezione dedicata alla linea Natural Power dove oltre a presentare i suoi nuovi modelli, spiega pregi e vantaggi di scegliere il metano.

Complice di questa tendenza è senz’altro la maggiore sensibilità ambientale da parte dei consumatori, che sta portando ad un cambiamento nelle scelte e negli acquisti, ma anche il minor costo di questo carburante ecologico rispetto alla benzina o al diesel. Ma non è tutto, perché ad incrementare l’acquisto di auto a metano, oltre agli incentivi economici offerti in passato dal governo e oggi dalle regioni e dai comuni, ha contribuito anche l’ampliamento della rete di distributori, sebbene le colonnine per fare rifornimento siano ancora il principale freno all’acquisto di un’automobile di questo tipo.

Leggi l’aggiornamento su tutti i modelli di auto a metano del 2012

La vasta offerta FIAT

Nella vasta offerta delle varie case automobilistiche, vale la pena evidenziare la nuova realtà ecologica FIAT, al primo posto per la varietà di opzioni proposte al cliente. Ci sono infatti ben sette auto in versione Natural Power, nome con il quale vengono etichettate le auto a metano.

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Consigliata a coloro che utilizzano la propria auto non solo per la mobilità della famiglia, ma anche per motivi di lavoro – come ad esempio il trasporto di piccole merci – la Doblò Metano 1.6 16V Natural Power Active, che costa poco più di 18.000 euro, emette appena 161 grammi di CO2 per chilometro (nonostante il suo ingombro) e, a ciclo combinato, consuma circa 9 litri di carburante per percorrere 100 chilometri.

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Ideale per le famiglie molto numerose, per chi porta con se animali domestici o per quelle che solitamente girano con buste, pacchi e pacchettini, la Multipla Metano 1.6 16V Natural Power propone ben tre allestimenti: Active, Dynamic ed Emotion. Si parte da poco più di 23.000 euro della prima versione fino ad arrivare ai 25.000 circa dell’ultima.

La vettura si adatta bene a chi trasporta con gli amici a quattro zampe, perché al suo interno offre un bel posto per il cestino o la minicuccia del gatto (in posizione un po’ rialzata, sul sedile anteriore richiuso) e uno spazio per il bagagliaio dove poter mettere il cane in tutta tranquillità; ovviamente c’è anche un posto comodo e sicuro dove mettere il seggiolino dei bambini.
L’alimentazione a metano consente un’autonomia di circa 270 chilometri; è un’auto adatta per chi non ha urgenza di arrivare lontano in breve tempo, per chi effettua spostamenti rapidi e vicini, come ad esempio: le mamme che lavorano e devono accompagnare i bambini a scuola.

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La versione Active offre numerose dotazioni di serie, tra questi: climatizzatore manuale con filtro antipolline e antiodore, chiusura centralizzata, alzacristalli elettrici anteriori, l’idroguida, l’ABS e l’apertura elettrica del portellone posteriore.

Oltre a tutte le dotazioni offerte dalla versione Active, la Multipla Dynamic prevede anche il volante e la leva del cambio in pelle, il climatizzatore a controllo automatico della temperatura, gli alzacristalli elettrici posteriori, gli specchietti retrovisori esterni regolabili e ripiegabili elettricamente con sbrinamento, i fendinebbia e l’autoradio con lettore CD. Il sedile del conducente è dotato di regolazione lombare e offre di serie anche gli airbag laterali, con la protezione per la testa, sia sui anteriori che posteriori.

L’allestimento Emotion, ideale per gli uomini di classe, prevede invece alcuni particolari raffinati, come i sedili in pelle, i cerchi in lega e alcuni particolari esterni in colore nero lucido.

La Multipla a metano emette 161 grammi di C02 per ogni chilometro percorso e consuma circa 9 litri di carburante (media ottenuta dalla doppia alimentazione) per percorrere 100 chilometri.

Passiamo alle varie offerte della Panda.

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Ideale per mamme con bambini, donne e giovani coppie, la versione Dynamic Natural Power (14.000 euro circa) della Panda offre di serie un kit multiuso per la riparazione degli pneumatici, oltre al servosterzo e all’alzavetro elettrico; l’allestimento Mamy (16.000 euro) prevede invece anche un mobiletto porta bicchieri e la predisposizione all’autoradio.
Quest’auto emette 146 grammi di C02 per chilometro percorso e con ogni litro di carburante (a ciclo misto benzina/metano) percorre più di sedici chilometri.

Molto simile alla Panda 4×4, la Panda Climbing Natural Power (16.000 euro) offre una posizione di guida comoda, comandi per le frecce e tergicristalli ben visibili e facili da usare. Il serbatoio della benzina può contenere fino a 30 litri di carburante; quello del metano fino a 72 litri. I consumi? Con un pieno di metano si riescono a fare orientativamente 185 km.
Anche questa versione della Panda emette 146 grammi di CO2 e percorre 100 chilometri di strada urbana con meno di otto litri di carburante (ciclo misto).

La Panda Cross, anche questa derivata dalla Panda 4X4, costa circa 18.000 euro, non ha la trazione integrale, ma si distingue per i tipici fascioni paracolpi e altri dettagli che la accostano ad una fuoristrada. La versione alimentata con gas naturale vanta un consumo medio di 4,3 l per 100km ed emette solo 113 g di CO2 per chilometro.

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C’è poi la Grande Punto Metano 1.4 Actual Natural Power, ideale per i single o per le famiglie poco numerose che non viaggiano spesso. Quest’auto propone la versione a tre e cinque porte, del costo rispettivo di 15.000 e 16.000 euro, ed
emette appena 115 grammi di CO2 per ogni chilometro percorso. Anche i consumi sono estremamente ridotti: con 12 euro si riesce a fare un pieno di gas naturale e per percorrere 100 chilometri si spende meno di quattro euro.

Nella vasta gamma di auto a metano della FIAT, troviamo anche la Punto Classic Metano 1.2 a cinque porte, che costa 14.601 euro, emette 115 g per ogni chilometro percorso, con un consumo piuttosto basso: 23,8 chilometri con un litro.
Questa Punto offre anche una serie di confort e dotazioni di serie, come: apertura del bagagliaio meccanica, servosterzo, alzacristalli elettrici anteriori, chiusura centralizzata con chiave e indicatore della manutenzione.

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C’è poi la Fiat Punto Evo Metano 1.4 Natural Power, ideale per giovani e giovanissimi, proposta in versione a tre porte e cinque porte e in cinque diversi allestimenti: Active, Dynamic, Emotion, Fun e Sport, con un costo che parte dai 18.000 euro fino ad arrivare ai 20.000.

La Punto Evo offe airbag per le ginocchia, il sistema di assistenza allo spunto in salita, l’ABS e l’EBD (Electronic Brakeforce Distribution). Anche questa versione della Punto emette 115 g di Co2 per ogni chilometro percorso e richiede una spesa di meno di 4 euro per percorrere 100 chilometri.

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A metà strada tra una monovolume e un furgoncino, la Fiat QUBO Metano 1.4 8V 77CV, in allestimento Active Natural Power (16.551 euro) e Dynamic Natural Power (18.051 euro), è un giusto compromesso tra comodità, praticità, risparmio e rispetto ambientale ed è indicato per le famiglie numerose, che viaggiano spesso o per chi ha animali al seguito. Come tutte le vetture a metano, questo simpatico furgoncino FIAT si può muovere in moltissime delle zone a traffico limitato delle nostre città. Il suo serbatoio ha una capienza di 45 litri e in totale (tra metano e benzina) ha un’autonomia che tocca i 940 chilometri.

Auto a metano Citroen: ecco cosa arriva dall’Oltralpe

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Una delle auto a metano provenienti dalla casa francese Citroen è la C3 Metano 1.4, che propone cinque allestimenti: Ideal Eco Energy M (15.201 euro), Perfect Eco Energy M (16.201 euro), Ideal Bi Energy G (14.800 euro), Perfect Bi Energy G (16.000 euro) e la versione Exclusive Style Bi Energy G (16.900).

La Citroen C3 1.4 in versione ecologica ha un’autonomia di circa 900 km (700 km a benzina e 200 km a metano) percorre 100 km con 6 litri di gas naturale e produce mediamente circa 124 g di CO2 per chilometro, mentre la capacità di serbatoio è di 282 litri in totale. Tra tutti gli allestimenti, la versione Perfect Bi Energy M produce meno emissioni: 119 g di C02 per chilometro.

Esiste poi la Citroen C4 Metano Gr. Picasso 1.8 con l’allestimento Ideal Eco Energy M (25.841 euro) e quella Perfect Eco Energy M (27.541 euro).

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In questa auto, le bombole del gas sono collocate sul pavimento del bagagliaio, per offrire una capacità totale di 130 litri di metano. Per quanto riguarda i consumi invece, con questa macchina si percorrono circa 350 chilometri (autonomia a metano) con poco più di 16 euro di metano (costo del pieno), mentre per le emissioni di CO2, parliamo di 190 grammi per chilometro percorso.

Vediamo ora la più economica DrMotor.

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La casa automobilistica italiana, nata grazie all’intraprendenza di un concessionario che ha trasformato il suo autosalone in una fabbrica di vetture, propone ad oggi tre modelli diversi alimentati a metano.

La DR dr1 Metano 1.3 16V Bi-Fuel (11.981 euro) è sostanzialmente un’utilitaria, adatta per mamme con bambino, single e giovani, la DR dr2 Metano 1.3 16V Bi-Fuel (12.981 euro), è una monovolume ideale per le giovani coppie o per le piccole famiglie; infine la DR dr5 Metano 1.6 16V Bi-Fuel (19.841 euro), anche in versione 2.0 16V Bi-Fuel 4WD (21.481 euro) che è un SUV, consigliato a chi abita in montagna, in zone di alta collina o fuori dai centri urbani.
Il modello più piccolo emette 112 g di C02 per chilometro, quello più grande 138g, mentre tutte e tre le auto riescono a percorrere mediamente 100 km con appena sei litri di metano.

Il mondo a metano della Ford

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Anche la casa automobilistica Ford ha preso atto della trasformazione del mercato: la domanda di auto a metano cresce e così sono aumentati anche i modelli ecologici offerti. Tra i questi troviamo la Ford C-Max Metano 2.0 145CV Bz.-Met, in versione Ikon (22.401 euro) e in Titanium (23.901 euro), che emette 163 g di Co2 per ogni chilometro percorso; percorre 100 chilometri con poco più di 9 litri di metano e, se alimentata a gas, ha un’autonomia di 230 km, 1000 in totale. La differenza tra i due allestimenti è nelle rifiniture: la versione Titanium, più ricca, richiede 1.250 euro in più rispetto alle altre.

Quest’auto si attesta su consumi piuttosto bassi: bastano infatti 12 euro di gas naturale per percorrere più di 200 chilometri: fa 100 chilometri con 9,2 litri di carburante. Con l’alimentazione a metano riesce ad avere un’autonomia di 230 chilometri, grazie alle tre bombole da 30 litri collocate nel vano bagagli, mentre in totale (con il ciclo misto) arriva fino a 1.000.

Tra gli svantaggi bisogna considerare, come per molte delle auto a metano, la riduzione della brillantezza della guida, a causa di una minore potenza.

Opel Zafira 1.6 16V ecoM: da 94 a 150 cavalli tutti alimentati a metano

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L’ esperimento della Opel Zafira 1.6 ecoM da 94 cavalli ha incuriosito, ma non ha ottenuto un grande successo tra i giovani che sognano di acquistare un’auto sportiva, scattante e dalle grandi prestazioni. Questa Opel alimentata a metano si adatta infatti agli spostamenti quotidiani della famiglia, anche se nel momento in cui si carica il bagagliaio perde molto in velocità; è quindi poco adatta ai lunghi viaggi con grandi carichi.

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Molto meglio invece la versione 150 CV, offerta in due allestimenti diversi: la Turbo Edition e la Turbo Cosmo, che costano rispettivamente 26.850 euro e 28.850 euro). L’Opel Zafira ecoM 150 cavalli è una versione aggiornata rispetto al precedente modello: più veloce, più sciolta e dotata di una maggiore autonomia.

Secondo le indicazioni della casa automobilistica, il modello a metano – rispetto all’equivalente a benzina – non solo produce l’80% in meno di emissioni di azoto e il 20% in meno di C02, ma offre anche un rapporto migliore tra costi e rendimenti rispetto ai motori alimentati a GPL. Questa auto emette 138 g di CO2 per chilometro percorso e fa 100 chilometri con 6 litri di carburante (ciclo misto).

Il mondo Volkswagen a metano: Passat, Touran e Caddylife Ecofuel

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La casa automobilistica Volkswagen ha messo sul mercato tre modelli di auto a metano: la Passat, presentata in quattro allestimenti diversi che partono da un minimo di 30.000 euro ad un massimo di 33.150 euro, la Touran, in due versioni e tre allestimenti, secondo le differenti dotazioni che la rendono più o meno confortevole, con prezzi che partono da 24.300 euro e arrivano fino a 30.150 euro, e la Caddylife Ecofuel (dai 17.000 ai 21.000 euro).

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Ideale per i manager, per chi nella vita fa il rappresentante o il venditore, il mondo Passat propone la versione a Metano 1.4 16V TSI Comfortline EcoFuel (29.776 euro), Passat Metano 1.4 16V TSI Comf. EcoFuel DSG (32.176 euro), Passat Metano 1.4 16V TSI Var. Comf. EcoFuel (30.751 euro), Passat Metano 1.4 16V TSI Var. Comf. EF DSG (33.151 euro).

La Touran, più sportiva e aggressiva ma sempre indicata per gli uomini, è proposta invece in due versioni: EcoFuel 1.4 TSI e 2.0 EcoFuel.

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La prima ha ottenuto un gran successo di vendite, perché ha abbattuto i consumi in modo significativo: percorre infatti 100 chilometri con circa 8 litri di metano ed emette 129 grammi di C02 per ogni chilometro percorso.

Per i prezzi invece, si va dai 25.450 euro dell’allestimento Conceptline per arrivare ai 29.675 euro della Highline. La versione Trendline prevede due ulteriori allestimenti, a seconda delle dotazioni scelte e va da un minimo di 27.850 euro ad un massimo di 29.525.

La Touran 2.0 EcoFuel somiglia invece ad un SUV, ma anche ad una monovolume, emette 155 grammi di C02 per ogni chilometro percorso e riesce a fare circa 400 chilometri con un pieno di metano (del costo di circa 15 euro), per un’autonomia totale di circa 450 chilometri.

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Passa automaticamente dall’alimentazione a metano a quella a benzina (quando finisce il gas naturale nel serbatoio) e nel passaggio l’andatura resta quasi inalterata. Per quanto riguarda il costo invece, si va dai 23.500 ai 24.000 euro circa.

La Caddylife, ideale per una famiglia allargata o per chi utilizza la propria auto anche per lavoro, è molto simile ad un veicolo commerciale (deriva infatti dal Caddy) ma in realtà è una bella monovolume, che si adatta un po’ a tutte le circostanze.

Caddylife

Con un pieno si percorrono circa 430 chilometri, fa mediamente 17 chilometri con poco più di un litro e mezzo di metano e rilascia 159 grammi di CO2 per chilometro percorso. I prezzi partono dai 17.000 per arrivare ai 21.000 euro, secondo le dotazioni.

La Mercedes: quando il lusso è anche ecosostenibile

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La Mercedes B Metano 180 NGT BlueEFFICIENCY è la proposta a basso impatto ambientale della casa automobilistica tedesca. Quest’auto viene proposta in tre allestimenti diversi: la versione Executive (27.250 euro), la Chrome (30.450 euro) e la Premium (20.470 euro).

La Classe B Metano 180 NGT BlueEFFICIENCY, in tutti i suoi allestimenti, permette di cambiare alimentazione da benzina a metano, durante la marcia, semplicemente premendo un pulsante sul volante.

Per quanto riguarda le emissioni di CO2, emette circa 135–139 g per chilometro percorso, se alimentata a metano, e 170–177 g se a benzina. La marcia a gas naturale permette quindi di risparmiare circa il 23% di emissioni rispetto al carburante tradizionale.
Per percorrere 100 chilometri la Classe B Metano 180 NGT BlueEFFICIENCY consuma mediamente 8 litri di gas naturale e 7,5 litri di benzina e nel passare dall’alimentazione a benzina a quella a metano, a differenza di molte altre auto, lascia invariate le sue altissime prestazioni.

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La Mercedes propone anche un altro modello a metano: la Mercedes E Metano 200 NGT Bi-Power EVO, in versione Classic (47.781 euro), Elegance, più curata nelle rifiniture e ai dettagli (49.761 euro) e Avantgarde (52.041 euro).

Rispetto alla versione benzina, questa a metano offre sostanzialmente le stesse prestazioni: solo un decimo di secondo in più sulla accelerazione da zero a 100 chilometri; ha un’autonomia di 300 chilometri, con circa 8 euro percorre dai 160 ai 170 chilometri ed emette 215 g di C02 per ogni chilometro percorso.

TATA: quando l’eco-compatibilità è anche economica

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Sebbene l’India abbia non poche difficoltà ad accettare e adeguarsi ai parametri del trattato di Kyoto, la casa automobilistica TATA ha messo sul mercato due modelli alimentati a gas naturale: la Tata Indica Metano 1.4 5p. GLX Bi Fuel Euro4 (11.989 euro) e la Tata Indigo Metano 1.4 S.W. GLX Bi Fuel (15.163 euro), ideali per giovani coppie, donne e single.

Secondo quanto stabilito dalla casa costruttrice, la Tata Indica 1.4 GLX Bi-Fuel Metano percorre mediamente (a ciclo misto) 21.1 km con un litro di carburante ed emette 122 grammi CO2 per ogni chilometro percorso.

Uno dei vantaggi della Indica è la maneggevolezza, perché permette di muoversi e sterzare facilmente anche in spazi molto ristretti, mentre tra le dotazioni di serie offre: alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, fendinebbia e terza luce di stop, climatizzatore e chiusura centralizzata.

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La Tata Indigo Metano 1.4 S.W. GLX Bi Fuel è invece una station wagon, che offre un buon rapporto tra eco-sostenibilità, risparmio energetico e comodità.
Per quanto riguarda il suo impatto ambientale, rilascia nell’atmosfera 131 grammi di CO2 (un po’ più della versione Indica) per ogni chilometro percorso, ha un’autonomia di 596.4 km (con un pieno di benzina) e con un litro di carburante percorre mediamente 14.2 chilometri.

Questi sono dunque tutti i modelli a metano in commercio nel nostro Paese, ma alla fine dei conti, quali sono le auto a gas naturale meno inquinanti?
Legambiente in collaborazione con l’ATA, l’Associazione Traffico e Ambiente svizzera ha stilato la classifica delle migliori auto a metano all’interno del più ampio dossier EcoTopTen delle auto più ecologiche vendute in Italia giunto quest’anno alla quarta edizione all’interno del quale, nelle classifiche specifiche per categoria è possibile trovare anche quella relativa alle vetture a gas. Tra le marche e i modelli di auto a metano con meno emissioni di CO2 anche in questo caso vince FIAT, con la grande Punto 1.4, che emette 115 g di CO2 per chilometro.

La EcoTopTen di Legambiente con le migliori auto a metano:

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Incentivi metano 2010: contributi da regioni, province e comuni. Il Trentino Alto Adige premia di più

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Il Governo alla fine ha deciso di escludere il settore automotive dagli eco-incentivi 2010. Ciò nonostante, anche quest’anno, grazie all’iniziativa di alcune regioni italiane, che si sono rese conto dell’importanza e dell’utilità della diffusione del metano, per le auto alimentate a gas naturale, sono previste delle agevolazioni, sia per convertire l’impianto della propria auto da benzina a metano, sia per acquistarne una nuova, predisposta già dalla casa con un’alimentazione a gas naturale.

La maggior parte dei contributi sono messi a disposizioni dalle regioni del centro-nord e in particolare in tutte quelle zone dove la presenza delle auto a metano è già piuttosto diffusa. Anche da questo emerge quindi una diversa sensibilità e una differente attenzione nei confronti dell’inquinamento ambientale.

Vediamo regione per regione, dove è possibile usufruire delle agevolazioni:

In Valle D’Aosta la Giunta locale ha messo a disposizione 1.500 euro per l’acquisto di una macchina nuova a metano o, in ogni caso, con emissioni di CO2 non superiori a 140 g/km o, e per gli autocarri fino a 35 quintali di portata (dietro rottamazione di auto Euro 0, 1 o 2); 500 euro invece per modificare l’impianto di un’auto tradizionale e renderlo adatto per l’alimentazione a metano.

In Piemonte sono stati messi a disposizione degli incentivi sia a livello regionale, che a livello comunale, come quelli stabiliti per i residenti di Chivasso, Vercelli, Novara e provincia. In queste realtà le auto alimentate a gas naturale non pagano la tassa di immatricolazione. Lo stesso vale, per cinque anni, per tutti quei veicoli con potenza fino a 100 kW, dove l’impianto a metano è stato installato dopo il 21 novembre 2006.

Nel dettaglio, l’amministrazione comunale di Chivasso stanzia 350 euro, fino a esaurimento fondi, per incentivare la conversione delle auto Euro 0, 1 e 2.

La Provincia di Novara, fino ad esaurimento fondi, mette a disposizione 800 euro per l’acquisto di una macchina a metano e 350 euro per la trasformazione a metano di auto a benzina, a tutti i cittadini con un reddito annuale non superiore ai 15.000 mila euro e alle famiglie con reddito annuale non superiore ai 25.000.

Vercelli invece prevede un incentivo di 150 euro per acquistare un’auto a metano o per trasformare con un impianto a metano la propria auto a benzina.

In Lombardia, la regione mette a disposizione 3.000 euro per comprare un’auto nuova a metano, purché si preveda la rottamazione della vecchia macchina di tipo Euro 0, alimentata a benzina o Diesel, e di tipo Euro 1 e 2 se alimentata a Diesel.
Sono previste invece 600 euro di incentivo per coloro che decidono di trasformare con un impianto a metano la vecchia auto a benzina.

Anche qui tuttavia, troviamo dei comuni sensibili nei confronti dell’inquinamento provocato dai carburanti tradizionali, che mettono a disposizione ulteriori incentivi a coloro che decidono di optare per il metano.

Ad esempio, il comune di Solbiate Olona (in provincia di Varese) eroga 600 euro indipendentemente se il cittadino decide di acquistare una macchina nuova, alimentata a metano, oppure convertire la propria auto a benzina con un impianto ad hoc.
Brescia invece mette a disposizione 700 euro per trasformare la propria auto da benzina a metano, un bonus cumulabile con altri bonus, purché la somma totale ricevuta da queste iniziative non superi il costo dell’impianto.
Oltre agli incentivi messi a disposizione dei singoli cittadini, la regione Lombardia offre in totale due milioni di euro per la realizzazione e l’installazione di distributori di metano sul territorio.
In Veneto, la provincia di Venezia offre 300 euro a tutti coloro che vogliono convertire a metano i loro veicoli di tipo Euro 0, 1 e 2.
Il comune di Cerea (Verona) mette a disposizione 250 euro per la trasformazione a metano di auto, alimentate con carburanti tradizionali, di tipo 0, 1 e 2.
Il comune di Legnago (Verona) offre 250 euro per la trasformazione a metano di qualsiasi auto a alimentata a benzina o diesel; il comune di Padova eroga 300 euro per modificare, con un impianto a metano, i veicoli Euro 1, 2, 3 e 4, mentre dà 500 euro a tutti coloro che intendono modificare con un impianto a metano le loro vecchie Euro 0.

Il Trentino Alto Adige mette a disposizione delle roduzioni sia per acquistare un’auto nuova a metano, sia per convertire la vecchia a benzina, ma prevede anche ulteriori agevolazioni cumulabili. Ad esempio, la provincia di Bolzano, offre l’esenzione, per tre anni, della tassa provinciale sull’auto a tutti coloro che trasformano la loro macchina a benzina per adattarla al metano e a coloro che decidono di comprarne una nuova , che esce dalla fabbrica già con l’alimentazione a gas naturale.

La provincia di Trento mette invece a disposizione 800 euro per incentivare i proprietari delle vecchie auto a convertire a metano i veicoli Euro 0 e 1, e 1.000 euro per modificare quelli da Euro 2 in su.

La Liguria offre l’esenzione del bollo per cinque anni a tutti coloro che decidono di comprare un’auto nuova a metano, a chi ha già comprato un’auto a gas naturale immatricolata dopo il 29 aprile 2008 e a chi trasforma con un impianto a metano la propria vettura a benzina.

In Emilia Romagna circa 50 amministrazioni comunali hanno siglato un “Accordo di programma sulla qualità dell’aria”, che in ognuno dei comuni aderenti prevede l’erogazione di 400 euro per trasformare, con un impianto a metano, le vecchie auto (indipendentemente dalla categoria di appartenenza) purché immatricolate entro il 31 dicembre 2005, e di 650 euro per le auto immatricolate dopo il 1 gennaio 2006.

Oltre a questo, il comune di Bologna offre il 50% di sconto sull’abbonamento mensile e semestrale dei parcheggi, il comune di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) offre 25 ore di parcheggio gratis, attraverso la formula “gratta e sosta”, mentre i comuni di Cervia e Cesena erogano rispettivamente 300 e 500 euro per la conversione delle vecchie auto da benzina a metano.

Il comune di Modena invece mette a disposizione 400 euro per convertire a metano un’auto immatricolata entro il 31 dicembre del 2005 (mentre per le moto il contributo è di 200 euro). Per le auto registrate dal 1 gennaio 2006 è previsto invece un ecoincentivo di 650 euro, ad esclusione dei veicoli di classe successiva ad Euro4.

In Toscana invece, ci sono trenta comuni che hanno deciso di stanziare dei bonus, fino ad esaurimento fondi, per incentivare la conversione delle vecchie auto a benzina con un impianto a metano.

Prima di acquistare un’auto o convertire la propria, consigliamo comunque di verificare la validità dei bandi in vigore in base al comune di residenza.

Il metano è amico dell’ambiente, della salute…e della spesa sanitaria

Il vantaggio più immediato di scegliere un’auto a metano è sicuramente quello economico visto che è possibile fare il pieno con una spesa che varia dai 10 ai 20 euro in base alla capacità delle bombole installate che essendo allo stato gassoso è misurata in metri cubi.

Vantaggio economico: esempio di risparmio per una Panda Natural Power

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A questo però si sommano anche altri vantaggi. A partire da quello ambientale. È oramai acclamato il minor inquinamento per le auto nuove a gas che rispetto alle auto a benzina oltre ad emettere il 23% di emissioni, vale la pena sottolineare la quasi assenza di particolato.

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L’ambiente in cui viviamo e la nostra salute sono costantemente minacciati dalle polveri sottili, che derivano dalla combustione dei motori alimentati con diesel e benzina e provocano ogni anno quasi 6.000 decessi in tutta Italia (un sesto solo a Roma). A questo si aggiungono le malattie cardiorespiratorie irreversibili, che colpiscono sempre di più sia gli anziani che i bambini, senza considerare la spesa sanitaria necessaria a fronteggiare questo problema: solo a Roma, Milano e Bologna, nel 2007, si sono spesi 6,4 milioni di euro per ricoveri dovuti a patologie da inquinamento di polveri sottili.

Per fermare tutto questo il metano offre una soluzione: emissioni nettamente inferiori rispetto ai normali carburanti, che vuol dire meno sostanze nocive in giro, meno malattie e una spesa sanitaria contenuta.

A conferma di questo non c’è un gruppo di ambientalisti incalliti, come il governo e una parte della stampa vorrebbe far credere – ma uno studio del Certet (Centro di economia regionale, dei trasporti e del turismo) della Università Bocconi di Milano, che ha identificato e quantizzato gli impatti ecologici, economici e sulla salute derivanti dall’uso dei vari carburanti.

Da questa analisi il metano ne esce vincente: se nel triennio 2009-2011 le auto alimentate a metano presenti in Italia salissero 3,3% del totale, registreremmo una diminuzione annua delle morti legati ai tumori delle vie respiratorie, infarti, ictus, malattie cardiovascolari e respiratorie dell’1,3%; se invece le auto a metano raggiungessero il 10% del totale, il numero di decessi legati a queste malattie scenderebbe di quasi il 4%.

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A questo si aggiungono poi tutti i benefici nell’ambito delle malattie respiratorie: diminuirebbero i casi di bronchite e di asma, sia tra gli adulti che tra i bambini, e scenderebbe sensibilmente (sarebbero più di 10.000 in meno) anche il numero di giornate lavorative perse a causa di queste malattie.

Se si tagliassero del 25% le emissioni di anidride carbonica e del 97% quelle di monossido di carbonio (CO) derivanti dai carburanti tradizionali, la sanità risparmierebbe complessivamente circa 15,2 milioni di euro.

Metano: la rete dei distributori è ancora limitata, ma continua a crescere

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La ragione per cui le auto alimentate a gas metano sono ancora relativamente poco diffuse e talvolta difficilmente prese in considerazione dai consumatori, è la scarsità dei punti di rifornimento sulla rete stradale.

Se infatti è vero che ogni auto a metano è fornita di un doppio serbatoio, per una doppia alimentazione a benzina e a gas, in grado di garantire una maggiore autonomia alla vettura, è anche vero che chi acquista una macchina ecologica a metano è per metterci il metano e non la benzina.

Il problema di questo gas però è che non viene trasportato e distribuito con autobotti, ma esclusivamente attraverso le condutture di un gasdotto, proprio come avviene per il gas che utilizziamo a livello domestico. I distributori di metano quindi non possono nascere in un punto qualsiasi della rete stradale, ma solo in corrispondenza di una linea di un gasdotto.

Nonostante questa difficoltà logistica, i punti distributivi continuano ad aumentare sensibilmente, proprio per venire incontro a chi decide di acquistare un’auto ecologica. Attualmente, sul nostro territorio, si contano circa 700 punti (ognuno dei quali serve circa 840 euro); solo nell’ultimo anno ne sono stati costruiti 100 e nei prossimi mesi ne saranno realizzati altri 200. Insomma, i progressi ci sono ma la strada da percorrere è ancora lunga.

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Come tutti i fenomeni legati alla tutela dell’ambiente, alcune regioni italiane – un po’ per sensibilità, un po’ per maggiori disponibilità economiche – hanno incoraggiato la realizzazione di nuovi distributori a metano ed è in proprio qui che la vendita di auto a gas naturale ha registrato un aumento significativo.

In generale, nel nostro Paese, più si va a nord e più è facile trovare dei punti distributivi di metano e a Bolzano si sono spinti addirittura oltre. Da qualche tempo infatti ha iniziato a diffondersi un particolare compressore, realizzato e lanciato in California già qualche anno fa, che permette di fare il pieno di gas direttamente a casa, collegando la macchina alla rete domestica di gas.
L’acquisto e l’utilizzo di questo compressore, che si attacca facilmente al muro quasi fosse un telefono gigante, è al momento commercializzato solo in Alto Adige.

Ma ad incoraggiare l’idea di un piccolo compressore in casa di metano, che consenta di fare rifornimento alla propria vettura in modo comodo, pratico, veloce, garantendo in questo modo la capillarità dei distributori, è intervenuto recentemente Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione normativa.

Il metano è poco inquinante – ha detto Calderoli – ed è meno pericoloso e più economico degli altri carburanti. Per contro, l’aspetto che ancora frena una maggiore presenza dei distributori di gas naturale sulle nostre strade è legato agli elevati costi di realizzazione degli impianti”.

Ma non è tutto, perché a frenare la diffusioni di impianti domestici in garage è una normativa tutta italiana, che non si è ancora adattata alle esigenze attuali e alla realtà europea:

In linea teorica, la realizzazione di un “distributorino” domestico è possibile. Ma, finora, i regolamenti nazionali considerano gli impianti di erogazione domestici allo stesso modo di quelli commerciali. Il risultato? La necessità, per chi ne vuole realizzare uno nel proprio garage, di procedere a una serie di lunghe e costose certificazioni. Sarebbe una netta semplificazione: con questo sistema si inquina meno, si aumenta la disponibilità di metano per l’uso automobilistico e dà una mano al mercato, per incentivare la produzione di auto alimentate a gas naturale”.

In realtà, oltre alla mancanza di un regolamento che consenta la libera commercializzazione e l’installazioni dei piccoli distributori domestici, ci sono anche altre oggettive problematiche da considerare, come la sicurezza, che il metano in casa comporterebbe, la compressione a 200 atmosfere del metano che arriva nelle case passando per condutture a più bassa pressione, il costo non indifferente dell’apparecchio, che supera i 4.000 euro, i tempi per effettuare il rifornimento, che oscilla tra le quattro e le otto ore, e il relativo dispendio di energia elettrica (circa 10 kWh).

In attesa di avercelo sotto casa, dunque, per consultare le mappe aggiornate con tutti i distributori presenti sul territorio italiano www.metanoauto.com oppure www.metanogpl.it .

Le auto a metano sono davvero sicure?

Ormai si sa, le auto alimentate a gas naturale sono amiche dell’ambiente e fanno risparmiare, perché il metano costa meno, ma la domanda che molti si pongono è sempre la stessa: sono davvero sicure?

E il quesito è lecito, soprattutto se pensiamo che fino a qualche anno fa tutte le auto alimentate a gas naturale avevano le bombole posizionate sotto al sedile del conducente – e l’idea non era proprio tranquillizzante – nonostante tutte le garanzie date da installatori e fornitori.

A questo si aggiungeva poi il problema del portabagagli ridotto, per fare spazio alle bombole di metano, il divieto di posteggiare l’auto nei parcheggi sotterranei, l’esigenza di uscire dall’abitacolo, per motivi di sicurezza, al momento di fare rifornimento e la rarità dei punti distributivi.

Oggi è cambiato molto e le perplessità si sono notevolmente ridimensionate. Adesso tutte le auto dichiarate a metano escono dalla fabbrica con la doppia alimentazione, in modo da consentire una maggiore autonomia, anche quando finisce il gas nel serbatoio; i punti distributivi aumentano ogni anno di più, le bombole per il gas vengono posizionate in modo da creare meno ingombro possibile ed è possibile parcheggiarle anche nei sotterranei, fino al primo piano sotto al livello stradale.

Nonostante tutto però, un po’ per preconcetto, un po’ per cattiva informazione, le auto a metano non sono ancora state sdoganate dalla paura e dalla perplessità dei potenziali acquirenti.

Vediamo perché…

Secondo quanto riportato dalle schede tecniche, dai dati e dalle statistiche, la paura che le bombole di un’auto alimentata a gas metano di ultima generazione esplodano è praticamente infondata. Soprattutto a partire dal 2001, quando sono state introdotte tre nuove valvole di sicurezza, che permettono di far uscire il gas in modo progressivo, nel caso si verifichino degli innalzamenti improvvisi di pressione.

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Tutto questo naturalmente, se le bombole di gas vengono adeguatamente monitorate: ogni cinque anni infatti, devono essere sottoposte al collaudo presso il la G.F.B.M. (Gestione Fondo Bombole Metano), che ne verifica l’efficienza e il corretto funzionamento, mentre ogni quattro anni devono essere smontate e portate al centro che si occupa della loro revisione.

Anche per quanto riguarda gli urti, e in più in generale nel caso di incidente stradale, le auto a metano sono assolutamente affidabili. I test di collaudo infatti prevedono una sollecitazione dell’impianto nettamente superiore a quella normalmente prevista durante un incidente. Gli urti, le temperature e la pressione ricreate in fase di crash test sono nettamente più elevate rispetto alle normali condizioni in cui sarebbero soggetti. Anche in caso di incendio.

Auto a metano: buone notizie dall’Italia

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Il grande accordo sull’idrogeno per la mobilità in Puglia
Dopo l’inaugurazione del grande parco fotovoltaico e gli studi per la costruzione di nuovi impianti eolici, la Puglia continua a fare da battistrada verso l’autosufficienza energetica e a concretizzare numerosi progetti per le energie pulite.

Tra le ultime iniziative della Giunta Regionale di Nichi Vendola, vale la pena segnalare l’accordo siglato lo scorso 4 marzo tra Regione e Fondazione “H2U The Hydrogen University di Monopoli”, per la sperimentazione e la creazione di progetti che abbiano come protagonista l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili.

La Puglia sarà quindi la prima regione italiana a produrre energia da fonti rinnovabili e ad utilizzare questa stessa energia per produrre idrogeno verde.
Con questo accordo la Regione Puglia e la Fondazione H2U The Hydrogen University di Monopoli gettano le fondamenta per la sperimentazione dell’idrogeno nella regione in anteprima mondiale.

L’obiettivo del governatore pugliese è costruire una vera e propria rete di impianti di distribuzione di idrogeno e promuovere così la mobilità sostenibile: un traguardo che nessuno in Europa ha fino ad oggi raggiunto.

Il primo distributore ibrido della Lombardia

Si trova sulla tangenziale ovest di Milano il primo impianto italiano che eroga un miscela di metano-idrogeno, per ridurre ulteriormente le emissioni delle auto a metano.

L’iniziativa è frutto di un progetto più ampio, dedicato allo sviluppo della mobilità sostenibile promosso dalla Giunta della Regione Lombardia ed Eni, che punta ad ammodernare la rete di distribuzione dei carburanti.

Intanto si parla di trenta nuovi impianti per l’erogazione di metano per le auto a gas naturale, che verranno realizzati entro il 2012 sulle reti autostradali e le strade della Lombardia. E due di questi, uno ad Assago, l’altro vicino Monza, apriranno a breve per alimentare le 20 Fiat Panda bifuel metano-benzina, assegnate in via sperimentale alle direzioni generali della Regione Lombardia.
L’impianto di queste macchine è stato riprogettato per renderlo compatibile con l’idrogeno e la miscela idrogeno-metano, fornita da questi distributori, consentirà di ridurre le emissioni di CO2 di circa l’11% rispetto al metano e del 34% rispetto alla benzina.

Il 30% di idrogeno presente nel carburante infatti, contribuisce ad un’attivazione immediata della miscela, che favorisce la combustione e mantiene invariata l’autonomia della vettura rispetto all’uso del metano puro. Il risultato? Un’ulteriore diminuzione della quantità di carbonio e di tutti gli inquinanti tipici della combustione di idrocarburi.

Bologna: la città più eco-mobile d’Italia

I l capoluogo emiliano è la città più ecosostenibile d’Italia nel campo della mobilità e un esempio per tutto il Paese di eco-sostenibilità nel settore dei trasporti.
Lo si apprende dal rapporto Euromobility, dal titolo “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città”, realizzato con il patrocinio del Ministero dell’ambiente del Territorio e del Mare, con la partecipazione di Assogasliquidi e del Consorzio Ecogas.

Lo studio sulle cinquanta città italiane, che ha considerato alcuni fattori, come la diffusione del car sharing, l’uso della bici, la diffusione di auto a metano o gpl, l’offerta di trasporto pubblico, la presenza di piste ciclabili e gli strumenti di gestione e pianificazione del traffico, mette in evidenza un Paese a due marce, sia nel comparto dell’innovazione che su quello dei trasporti eco-compatibili. Da una parte il centro-nord, che attraverso soluzioni maggiormente eco-compatibili cerca di stare al passo con i tempi, dall’altro il sud, che arranca pesantemente, salvo rarissime eccezioni.

Dando uno sguardo alla classifica, nella top ten delle città eco-sostenibili, troviamo ben quattro comuni emiliani, un dato che evidenzia ancora di più quanto l’Emilia Romagna sia costantemente al passo con i tempi, non solo rispetto al sud d’Italia ma anche rispetto a diverse regioni del nord.

Tra le realtà del meridione con maggiore slancio e innovazione troviamo solo Bari, che si colloca al nono posto, ma per trovare un’altra città del sud, bisogna scorrere fino al 28° posto delle classifica, dove spunta Foggia.
La città più arretrata dal punto di vista dell’eco-mobilità c’è Taranto, seguita da Sassari e Catania.

Corrieri espressi: i furgoni per le consegne sono sempre più green

Sarà per il risparmio di carburante che si ottiene al momento di fare rifornimento, o forse per la possibilità di passare attraverso i varchi ZTL, o per entrambi i motivi, il fatto è che le flotte delle aziende che si occupano delle consegne a domicilio stanno convertendo i loro furgoni a metano, a gpl o addirittura elettrici.
DHL Express Italy, ad esempio, che oggi detiene il 15,4% del mercato, sta accelerando i tempi per convertire la sua flotta di furgoni grazie ad un accordo con la FIAT, per la fornitura di veicoli a basso impatto ambientale. L’obiettivo? Arrivare almeno a 100 furgoncini Ducato Natural Power entro la fine del 2010.
Stessa tendenza anche in TNT, che con il programma “Planet me” punta a ridurre il 45% delle sue emissioni di CO2 entro il 2020. Nel frattempo, in Italia, 18 furgoni della TNT sono alimentati con carburanti alternativi: 14 a metano, 2 a gpl e 2 ibridi.
Stessa tendenza per Bartolini, che detiene il 18,8% del mercato e per i prossimi anni ha in mente un rinnovo dell’intera flotta in chiave ecologica: i suoi furgoni rossi saranno infatti a metano o elettrici.

Auto aziendali: i manager scelgono auto alimentate a metano

Anche in questo caso la motivazione è soprattutto economica: il metano fa risparmiare e in tempo di crisi, la possibilità di un’auto aziendale alimentata a gas naturale, più economico del diesel e della benzina, rappresenta una vera e propria manna. Per questo molte aziende – specie negli ultimi due anni – hanno fatto questa scelta, all’insegna del risparmio e dell’eco-sostenibilità.
È quanto emerge dall’ultimo rapporto ANIASA, che evidenzia come l’acquisto di auto aziendali alimentate con combustibili alternativi sia passato dal 2 al 3%.

Tra le aziende più eco-sostenibili in questo settore troviamo la Leasys, che dispone di una flotta in cui il 45% delle auto immatricolate sono ecologiche.
Anche in questo comparto quindi, le aziende puntano sull’auto green, a patto di essere supportate con sconti ed incentivi statali per favorire il ricambio della flotta.

Leggi l’aggiornamento su tutti i modelli di auto a metano del 2012

Leggi l’approfondimento sui veicoli commerciali a metano

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