Un albero in pericolo e una ragazza coraggiosa. Sono loro i protagonisti di una storia romantica, avventurosa e significativa che viene dall'Australia, dove una ragazza ha scelto di vivere da 10 mesi a 60 metri di altezza su una piattaforma montata sul tronco di "The Observer Tree", l'altissimo Eucalipto, situato nel cuore delle foreste del sud della Tasmania, nella Tyenna Valley, vicino Maydena, che rischia di essere abbattuto, insieme a molti altri, se nessuno proibirà all'industria forestale di azionare le ruspe.
Un albero in pericolo e una ragazza coraggiosa. Sono loro i protagonisti di una storia romantica, avventurosa e significativa che viene dall’Australia, dove una ragazza ha scelto di vivere da 10 mesi a 60 metri di altezza su una piattaforma montata sul tronco di “The Observer Tree”, l’altissimo Eucalipto, situato nel cuore delle foreste del sud della Tasmania, nella Tyenna Valley, vicino Maydena, che rischia di essere abbattuto, insieme a molti altri, se nessuno proibirà all’industria forestale di azionare le ruspe.
Lo scopo della protesta di Miranda Gibson, una giovane attivista di trent’anni della Still Wild Still Threatened, è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sullo sfruttamento delle foreste della Tasmania per il commercio di legname da parte dell’industria giapponese Ta Ann. Grazie ai pannelli solari montati sulla piattaforma Miranda può comunicare via internet con tutto il mondo, tramite una pagina facebook e un blog, in cui racconta la sua esperienza e mostra con eccezionali foto tutta la bellezza che si vuole distruggere.
“L’albero che è la mia casa dal 14 dicembre dello scorso anno è parte di 572.000 ettari di foresta al centro del dibattito, già riconosciuta da numerosi espeti per il suo valore come patrimonio mondiale“, racconta la ragazza un toccante articolo per la Cnn, in cui spiega tutte le ragioni di una scelta così drastica che la porta a vivere isolata ed esposta alle forze della natura. Nonostante il riconoscimento dell’importanza di quei luoghi, l’industria forestale ha idee ben diverse sulla loro tutela e sulla conservazione della loro biodiversità. Si risponde solo alla legge del profitto.
Per questo Miranda ha deciso di opporsi, agendo in maniera pratica per difendere l’albero. Nonostante i sacrifici che tutto ciò comporta: “devo fare il bagno – racconta l’attivista- con un secchio di piccole dimensioni. E trasporto ogni volta fin qui tutto quello di cui ho bisogno con una lunga corda, contando sul sostegno della comunità per le donazioni di cibo. Per fortuna tante persone che visitano la piattaforma mi sostengono e mi ispirano. E mi aiutano a superare la parte più difficile di questa esperienza, la solitudine e la separazione dai miei cari“.
Proprio come Julia Butterfly Hill, la donna di 27 anni diventata famosa in tutto il mondo per avere trascorso oltre due anni della sua vita su una sequoia millenaria nel nord della California, chiamata “Luna”, con lo scopo di evitare che fosse abbattuta e richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul disboscamento selvaggio, anche Miranda Gibson, scoprendo la minaccia che incombeva sulla foresta, ancora non protetta nonostante campagne, proteste e promesse, si è sentita in dovere di fare qualcosa per il “suo” albero.
“Mi auguro, per il bene delle foreste, che non avrà bisogno di battere il record mondiale detenuto da Julia Butterfly Hill“, dice Miranda, che conclude ribadendo: “non importa quanto sarà difficile. Ci sono momenti in cui mi sento rapita dalla bellezza di questa foresta. Il rivestimento di neve in tutto il bosco in inverno, il cielo punteggiato di stelle, le notti d’estate o le aquile che volano in cielo. Ho visto le stagioni che vanno e che vengono. E con loro, una nuova vita nella foresta. Nonostante la nube di incertezza che si profila sul suo futuro, e sul mio, io resterò su questo albero per tutto il tempo che sarà necessario, fin quando la foresta riceverà la protezione che merita“. Siamo tutti con te, coraggiosa Giulia arrampicata su uno straordinario albero.
Roberta Ragni
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