Se il cittadino non va all'isola ecologica, sarà l'isola ecologica ad andare dal cittadino: così, più o meno, devono aver ragionato gli amministratori della città di Pisa, alle prese con il difficile problema della gestione del ciclo dei rifiuti, quando hanno ideato l'innovativo e fantasioso progetto delle stazioni ecologiche mobili, itineranti nelle diverse zone della città e nelle frazioni con orari e giorni prestabiiti, nate allo scopo di incentivare sempre di più la raccolta differenziata.
Dall’8 marzo di quest’anno, infatti, nella città della Torre Pendente è attivo un innovativo servizio “di prossimità” per il riciclaggio dei rifiuti, nato per ottemperare agli stringenti limiti in materia imposti dal Decreto Ronchi: i cittadini, anziché girare per la città alla ricerca della più vicina isola ecologica, dovranno semplicemente attendere le tre (ma presto diventeranno sei) stazioni ecologiche mobili, alimentate ad energia elettrica e costate 80 mila euro ciascuna. Le stazioni ecologiche mobili raggiungeranno i cittadini direttamente in tutti quartieri di Pisa e del litorale, secondo un calendario che l’Amministrazione Comunale ha divulgato con iniziative pubblicitarie e cartoline spedite a casa di ogni pisano.
Per aiutare i cittadini nell’uso corretto delle stazioni ecologiche è stato installato anche un sistema che indica agli utenti, in caso di dubbio, come usare la stazione e quale tipo di rifiuti gettare in un cassonetto anziché in un altro: si tratta di un indicatore, posto all’entrata di ogni stazione ecologica, che funziona come una sorta di grande disco orario: girando la manopola compaiono via via le figure corrispondenti ai rifiuti che si possono conferire presso le stazioni ecologiche e, accanto ad ogni tipo di rifiuto, è indicato il cassonetto adatto.
Quella delle stazioni ecologiche itineranti è sicuramene una bella comodità, specie per i cittadini più anziani o nelle giornate di maltempo. Ma avere l’isola ecologica praticamente sotto casa incentiverà il ricorso alla raccolta differenziata : si potranno smaltire correttamente, infatti, anche quei rifiuti, a volte minuti, che non si sa mai come e dove buttare e che, nell’incertezza, o a causa della pigrizia, finiscono nell’indifferenziato insieme agli altri rifiuti. Si potranno così portare alle stazioni ecologiche farmaci, i neons, lampadine, pile esauste per alimentare gli elettrodomestici, ma anche le cartucce ed i toners delle stampanti, nonché indumenti usati, olii, l’organico e le apparecchiature elettriche RAEE oltre, naturalmente, a carta, cartone, vetro, plastica e lattine.
Le stazioni mobili itineranti sono, senza dubbio, un modo intelligente ed innovativo per coinvolgere attivamente i cittadini e spingerli sempre più verso la raccolta differenziata, cercando di vincere la naturale pigrizia e ritrosia di molti, senza contare l’importante e positivo impatto ambientale nonché la valenza educativa del progetto.
“Visto il successo della stazione di Via Pindemonte – ha detto l’assessore Eligi – dove abbiamo registrato una affluenza media di 180 persone al giorno, 7128 utenti da Gennaio a Marzo ed un totale di 160 mila Kg di rifiuti conferiti, abbiamo pensato di incrementare le opportunità acquistando tre stazioni ecologiche mobili ed attivando un servizio porta a porta di prossimità”. “Si tratta di un risultato notevole – ha proseguito Eligi – che ci ha permesso di avere anche un’idea precisa sul tipo di rifiuti maggiormente prodotti in città, e sulla base di una tale produzione abbiamo potuto calibrare meglio i servizi di raccolta, secondo le effettive necessità. Con questo meccanismo, dunque, i cittadini sono invogliati alla raccolta differenziata perché avranno un beneficio reale e concreto, ottenibile in poco tempo. L’Amministrazione Comunale, così, potrà rispettare le percentuali minime di raccolta differenziata imposte ai comuni dal Decreto Ronchi, senza rischiare le sanzioni previste dal medesimo decreto in caso di mancato raggiungimento delle quote percentuali di raccolta differenziata“.