Non riuscivano più a parlare con i propri cari lontani, perché non c’erano mezzi di comunicazione. Adesso grazie alla generosità di un ingegnere elettronico greco, migliaia di profughi che vivono nella tendopoli di Idomeni hanno accesso gratuito al wifi.
Non riuscivano più a parlare con i propri cari lontani, perché non c’erano mezzi di comunicazione. Adesso grazie alla generosità di un ingegnere elettronico greco, migliaia di profughi che vivono nella tendopoli di Idomeni hanno accesso gratuito al wifi.
Ilias Papadopoulos ha avuto questa bella idea dopo aver visitato per la prima volta il campo di Idomeni nel mese di agosto.
Dopo aver visto le condizioni in cui vivevano e continuano a vivere migliaia di persone, ha messo in atto le sue competenze costruendo una stazione wifi all’interno di una roulotte.
Se non poteva fare altro per migliorare le condizioni di vita dei profughi di Idomeni, almeno poteva regalare loro qualche momento di tranquillità e farli mettere in contatto con i propri familiari lontani. Visitando Idomeni che si trova a un’ora da Salonicco, l’ingegnere greco aveva notato che molti erano riusciti a portare con sè degli smartphone, ma nessuno aveva una connessione internet.
Papadopoulos ha così speso di tasca propria 5mila euro per costruire un hub wifi autosufficiente. Ha installato dei pannelli solari per ricaricare le batterie, ha fornito un computer portatile e due connessioni adsl affidabili ma molto lente.
Nonostante gli otto punti d’accesso, ci sono tanti limiti per gestire tutti gli utenti poiché il numero dei rifugiati di Idomeni si aggira attorno alle 15mila persone. Per questo, Papadoulos sta pensando di installare sistemi simili in altri punti e in altri campi. E i rifugiati di Idomeni ringraziano.
Dominella Trunfio
Foto: Julius Motal
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