Le lampadine a LED sono davvero così ecologiche come sembrano?

Ma ovviamente come tutte le cose anche i led hanno qualche svantaggio, o così sembra: innanzitutto per quanto riguarda il loro costo che anche se si è abbassato risulta comunque più alto se confrontato alle lampade a fluorescenza, ma indubbiamente i suoi forti vantaggi di risparmio energetico, assenza di manutenzione e di sostenibilità ammortizzano facilmente questo costo elevato!

Le lampade a led nate nel 1962 sono un’ottima alternativa a tutte le altre forme di illuminazioni presenti, perché? Perché i LED, composti da una stratificazione di materiali semiconduttori assemblati in una struttura a “wafer” e avvolti da guarnizioni di finitura trasparente che consente loro la fuoriuscita della luce sono economiche ed ecosostenibili, se messe a confronto con lampadine a risparmio energetico ma non solo.

Sono dette “a luce fredda” perché generano poco calore durante il loro lavoro non disperdendo così energia nell’ambiente ( Qui avevamo stilato i 10 motivi per sceglierle!), la loro durata è elevatissima se confrontata a lampade di altro tipo (incandescenza ma soprattutto ora come ora a fluorescenza!) e di recente i loro costi si sono fortemente ridotti e sono state realizzate le lampade a led ad “alta luminosità”. (A tal proposito potete leggere i 10 motivi per scegliere l’illuminazione a LED)

Ogni lampada poi può esser formata da 1 o più led così da regolarne l’intensità luminosa ed il loro range di consumo è tra i 2 e i 12 Watt questo permette un grande risparmio in termini di energia e di economia!Si possono addirittura autocostruire grazie al progetto Eco-lamp!

Ma ovviamente come tutte le cose anche i led hanno qualche svantaggio, o così sembra: innanzitutto per quanto riguarda il loro costo che anche se si è abbassato risulta comunque più alto se confrontato alle lampade a fluorescenza, ma indubbiamente i suoi forti vantaggi di risparmio energetico, assenza di manutenzione e di sostenibilità ammortizzano facilmente questo costo elevato!

Qualcuno però ricorderà sicuramente la ricerca fatta non troppo tempo fà da un team di scienziati dell’università della California che ha polverizzato i LED multicolori delle luci di Natale, delle luci di segnalazione del traffico, dei fari e dei freni delle automobili e ne ha poi analizzato il contenuto scoprendo che al loro interno il piombo risultava fino a 8 volte superiore la quantità consentita dalla legislazione della California (sede della ricerca appunto!), inoltre hanno anche riscontrato alti livelli di nichel e ancora, hanno trovato che i bulbi e le parti associate contenevano arsenico, rame e altri metalli correlati a diversi tipi di cancro e danni gravi alla salute umana e danni ecologici ai corsi d’acqua.

Da questo però, come conseguenza, il team di scienziati ha dichiarato che “rompere una lampadina e respirarne i suoi vapori non provoca automaticamente il cancro ma per un individuo regolarmente esposto a tali livelli di agenti cancerogeni ed inquinanti invece potrebbe essere un forte problema per la sua salute“.

Questo ci fa sicuramente riflettere.

Lo studio si è soffermato inoltre sull’aspetto post-uso: hanno asserito esplicitamente che lo smaltimento di tutti i LED presenta rischi per la salute e che il pubblico deve essere messo a conoscenza così da trattare i led come rifiuti pericolosi. (fonte gizmag)

Ma naturalmente mi chiedo cosa ormai nelle nostre case non debba esser trattato come rifiuto speciale.

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Tv, frigorifero, computer, tutti devono esser trattati come rifiuti speciali perché in essi si trovano intere gamme di sostanze tossiche, cancerogene e inquinanti ma nessuno ci dice con studi alla mano che non dobbiamo più usare o acquistare computer ed elettrodomestici perché inquinano fortemente sia noi che il pianeta quindi un piccolo dubbio di natura anomala mi sovviene.

Andando avanti su questa strada un’altra ricerca circa la pericolosità dei sistemi di illuminazione a diodi luminosi viene riportato dall’Afssa (l’agenzia francese per gli alimenti, l’ambiente e la sicurezza) che ha effettuato uno studio, sui possibili rischi derivanti dall’uso di particolare lampade Led a forte intensita’ e con una notevole componente blu della luce.

Avrebbero un effetto negativo sulla retina soprattutto ai bambini e il rischio abbagliamento a causa della forte intensità (1000 volte superiore a quella tradizionale) e direzionali della luce stessa. L’Agenzia ha sconsigliato l’utilizzo di fonti di luce “blu” in luoghi frequentati dai bambini e ritiene che queste particolari lampade debbano essere usate solo professionalmente e in condizioni che permettano la sicurezza dei lavoratori (fonte aduc.it)

Insomma il fatto è che sembra che tutti siano molto prudenti in fatto di Led tanto da farne ricerche ancor prima che vi sia un boom vero e proprio, ma che si dimentichino facilmente che ad oggi tutti conosciamo perfettamente i rischi al quale ci espongono le tanto diffuse e decantate lampade a risparmio energetico e quindi quello che viene da chiedersi è se la normativa entrata in vigore in EU che ci ha imposto di sostituire le lampadine ad incandescenza fortissime energivore con le risparmiosissime lampade a fluorescenza, a risparmio energetico appunto, sia stata proprio dettata dalla sostenibilità e dalla salubrità o da altro? perché le lampade a fluorescenza compatte contengono mercurio che, surriscaldato, emette un raggio ultravioletto il quale viene trasformato in luce dalla polvere fluorescente che va a ricoprire la parete interna del bulbo.

La bolla dell’illuminazione a basso impatto ambientale ha spinto all’acquisto forsennato di queste lampade, facendo alzare alle stelle i fatturati delle aziende produttrici e seppur vero che consumano meno e durano di più, la presenza di mercurio all’interno le rende comunque delle potenziali minacce per l’ambiente.

Secondo alcuni studi, una fuoriuscita di questa sostanza causata dalla rottura della lampadina disperde circa 5 milligrammi di mercurio (l’equivalente di una macchia di inchiostro sulla punta di una penna a sfera) provocando notevoli danni all’ecosistema circostante.

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La normativa europea aveva previsto la progettazione di forme di raccolta in grado di venire incontro alle controindicazioni del prodotto, ma la spinta forzata all’acquisto di queste lampadine ha fatto alzare le antenne a non pochi ambientalisti. Specie in virtù del fatto che gran parte dell’informazione che doveva mettere in guardia sul contenuto delle lampadine è passata in secondo piano rispetto all’enfasi con cui si è lanciato il programma di attività legate alla nuova illuminazione eco-compatibile.(fonte greenme)

Quindi per rispondere alla mia domanda iniziale ossia se “Le lampadine a LED sono davvero così ecologiche come sembrano?” mi sento di dire “” perché dipende da che lato le si guarda e “sì” se gestite e smaltite adeguatamente, in effetti come tutto dal televisore ai detersivi.

KIA – Carmela Giambrone

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