Novembre è arrivato e in buona parte della penisola anche le prime ondate di freddo. È tempo di pensare a come riscaldarsi nei mesi invernali, cercando di essere il più possibili sostenibili e di risparmiare energia. Per aiutarci nell’opera, ecco gli utilissimi consigli dell’Istituto Italiano del Marchio di Qualità (IMQ) riguardo alla scelta della caldaia, la sua installazione e la sua manutenzione
Novembre è arrivato e in buona parte della penisola anche le prime ondate di freddo. È tempo di pensare a come riscaldarsi nei mesi invernali, cercando di essere il più possibili sostenibili e di risparmiare energia. Per aiutarci nell’opera, ecco gli utilissimi consigli dell’Istituto Italiano del Marchio di Qualità (IMQ) riguardo alla scelta della caldaia.
L’IMQ è un ente di certificazione italiano operativo in settori quali l’elettrotecnica, l’elettronica, le telecomunicazioni, il gas, l’impiantistica, l’agroalimentare, solo per citarne alcuni, che si occupa di valutare la conformità di prodotti e sistemi di gestione aziendale alle normative vigenti e a determinati standard di efficienza e affidabilità.
Diamo una rapida occhiata alle istruzioni per la scelta, l’installazione e la manutenzione della caldaia, partendo dalle informazioni “di base”. La caldaia è un apparecchio a gas che può essere destinato al solo riscaldamento della casa o che unisce a tale funzione la produzione di acqua calda, in modo istantaneo o per accumulo. Per questo, la prima cosa da chiedersi quando se ne acquista una è quale debba essere la sua funzione, se il semplice riscaldamento degli ambienti o anche a quello dell’acqua per usi sanitari. Se si possiede già uno scaldabagno efficiente e sicuro è evidente che la caldaia servirà solo per il riscaldamento; altrimenti bisogna ricorrere ad apparecchi di tipo combinato, detti anche di tipo “misto”. Nel caso di caldaie combinate con produzione istantanea di acqua calda, quando si apre il rubinetto del lavandino o della doccia la caldaia si accende e inizia a riscaldare l’acqua. Nel caso di caldaie combinate ad accumulo, viene riscaldata l’acqua di un serbatoio, la cui capacità varia, in media, da 60 a 100 litri.
La caldaia può essere alimentata con gas metano, fornito con l’allacciamento alla rete di distribuzione cittadina, oppure con GPL, distribuito tramite appositi serbatoi di stoccaggio o tramite bombole. Prima di procedere con l’installazione della caldaia bisogna verificare con quale tipo di gas sia tarata e, eventualmente, provvedere alla sua trasformazione, per assicurare un funzionamento in sicurezza con il nuovo tipo di gas di alimentazione. A seconda delle caratteristiche e delle modalità di funzionamento, esistono in commercio quattro tipologie di caldaie: a camera aperta, a camera stagna, a bassa temperatura e a condensazione. Mentre, per quanto concerne l’installazione, le caldaie possono essere di due tipi: murali, se da ancorare ad una parete, o a basamento, se da ancorare al pavimento.
La scelta del tipo di caldaia deve essere fatta a partire da alcune considerazioni e da alcuni dati, come la dimensione, la struttura e la posizione della casa e la composizione e le abitudini del nucleo familiare. È evidente, infatti, che una famiglia di 5 persone che occupa un appartamento di 120 mq ha necessità di riscaldamento diverse rispetto ad una coppia che magari trascorre fuori casa gran parte della giornata per impegni di lavoro e che vive in 60 mq. Per una valutazione attenta di tutti i fattori in campo sarebbe sempre utile rivolgersi a degli operatori termotecnici qualificati. In ogni caso, affinché i consumi siano ottimizzati, la caldaia scelta dovrà essere ben proporzionata, in termini di potenza, alle caratteristiche della casa da riscaldare, in modo da non provocare sprechi di tipo energetico o economico.
Per l’installazione della caldaia, che deve recare il marchio CE, è bene rivolgersi a un tecnico qualificato, iscritto alla Camera di Commercio e all’Associazione Artigiani: l’installatore ha infatti il compito di rilasciare la “dichiarazione di conformità dell’impianto”, di verificare il corretto tiraggio della canna fumaria e di controllare il funzionamento dell’intero impianto. Per essere considerate “sicure” le caldaie devono soddisfare i requisiti essenziali della direttiva europea 90/396 e devono essere state controllate da un organismo notificato che ne attesta la conformità e ne sorveglia la produzione. Ad esempio, le caldaie che riportano la marcatura CE seguita dal numero 0051 sono caldaie la cui produzione è controllata da IMQ.
Una volta installata, la caldaia deve essere oggetto di manutenzione periodica. Questa deve essere eseguita almeno una volta all’anno, seguendo le indicazioni riportate nel libretto di istruzioni, per garantire nel tempo la sicurezza e l’efficienza dell’impianto: una caldaia non regolata bene, infatti, produce meno calore e consuma più combustibile. Ogni due anni, invece, va eseguita la verifica del rendimento di combustione: si tratta di un’operazione che permette di stabilire la sostenibilità ambientale dell’impianto, misurando i valori di fumi emessi in atmosfera e indicando l’efficienza con cui la caldaia brucia il combustibile. La prova di combustione, nel caso di apparecchi a gas a camera aperta, serve anche per verificare l’efficienza del sistema di scarico fumi e per evitare il loro ritorno nel locale di installazione, che potrebbe essere fonte di pericolosi incidenti. Proprio per la loro importanza e delicatezza, tutte le operazioni di manutenzione e di verifica della caldaia vanno affidate a un’impresa abilitata.
Per ulteriori informazioni, visitate il sito dell’Istituto Italiano del Marchio di Qualità.
Lisa Vagnozzi