Vecchie grondaie, terriccio, acqua, semi e una parete a disposizione. Sono gli elementi indispensabili per poter creare il proprio giardino verticale. Parola di GreenUpgrader, una guida online di lifestyle ecosostenibile.
Il caso riportato dal sito statunitense è quello di Suzanne Forsling, appassionata di giardinaggio che dall’Iowa si trasferisce in Alaska.
Dal clima continentale dell’Iowa alla fredda Alaska, l’hobby di Suzanne dà letteralmente sempre meno ‘frutti’. Le temperature sono rigide, il terreno è povero e mal esposto al sole, l’area a disposizione è molto limitata per la presenza degli alberi che, con le radici, invadono la parte coltivabile e alcuni animali come gatti, orsi e istrici dissotterrano le poche piante che riescono a crescere.
5 problemi che Suzanne ha risolto con 5 semplici mosse:
- per prima cosa procuratevi delle comuni grondaie per tetti. Potete prendere dei vecchi pezzi inutilizzati facendo attenzione che siano ancora integri.
- Ora fissatele scegliendo la parete esterna in base all’esposizione della casa e alle caratteristiche delle piante che vorrete coltivare.
- Una volta ancorate al muro, riempite le grondaie per metà con il terriccio.
- Poi distribuite uno strato di fertilizzante naturale a basso rilascio e ricoprite con il restante terreno. Avendo a disposizione uno spazio limitato, il fertilizzante naturale fornisce alla pianta elementi utili alla crescita.
- Infine potete passare alla semina.
I problemi di Suzanne non sono gli stessi di chi vive in una metropoli circondato dal cemento ma, passare dal giardino tradizionale a quello verticale è una soluzione in entrambi i casi. Adattando la lunghezza delle grondaie alle dimensioni di una finestra o di un terrazzo, potrete creare il vostro giardino pur vivendo al decimo piano di un palazzo in città.
E proprio le grandi città si stanno vestendo di verde grazie ai giardini verticali. Quelli del botanico francese Patrick Blanc sono l’esempio più eclatante delle ultime tendenze in fatto di natura – architettura.
Nessuna grondaia per l’eccentrico botanico francese. Per proteggere la parete dalla vegetazione, Blanc utilizza due strati di feltro chiusi in involucri impermeabili che fissa ad un quadro di metallo. Il feltro conserva l’acqua alimentando un sistema di irrigazione a goccia mentre la parte inferiore dell’impianto è usata come raccoglitore dei residui del giardino. Quelle di Patrick Blanc sono delle vere e proprie opere di architettura vegetale che, oltre a contribuire all’immagine della metropoli, migliorano la qualità dell’aria.
Anche se molto distanti per complessità e struttura dal giardino fai da te, non potevamo non darvi un assaggio de les murs végétaux di Blanc. Il Caixa Forum di Madrid, il Museo del Quai Branly a Parigi, il Caffè Trussardi a Milano e il Parlamento europeo di Bruxelles sono solo alcuni esempi di architettura organica.
I giardini verticali assorbono l’anidride carbonica, lo smog e i raggi UV. Assorbono il calore esterno mantenendo la casa fresca e isolata. Rallentano il rilascio di calore notturno dell’abitazione fungendo da cuscinetto termico. Sono dei veri e propri salva energia anti-inquinamento.
Un filtro dell’aria più modesto ma pur sempre gradevole alla vista, il sistema proposto da GreenUpgrader sembra aver già riscosso successo. I commenti sono entusiasti, c’è chi ha già messo in pratica i consigli risvegliando il suo animo botanico, chi è riuscito a riprodurre una mini serra usando dei sacchetti di plastica che ha ancorato alle grondaie e chi ha dato colore alla sua via con delle piccole aiuole verticali.