Park Spark Project: come trasformare la pupù dei cani in oro. O meglio in metano

Qualche tempo fa vi abbiamo parlato di come smaltire correttamente la cacca del vostro adorato Fido. Oggi vogliamo, non solo rinnovarvi tale invito, ma condividere con voi un progetto veramente interessante: il Park Spark Project ovvero come trasformare la cacca dei cani in metano.

Qualche tempo fa vi abbiamo parlato di come smaltire correttamente la cacca del vostro adorato Fido. Oggi vogliamo, non solo rinnovarvi tale invito, ma condividere con voi un progetto veramente interessante: il Park Spark Project ovvero come trasformare la cacca dei cani in metano.

Immaginate due scenari: il “Tradizionale” e l’”Innovativo”.

Scenario Tradizionale
Vi trovate nel parco insieme al vostro cane che cerca incessantemente da cinque minuti il posto ideale per espletare i suoi bisogni. Ad un tratto in un punto qualsiasi, ai vostri occhi, si ferma, fa un paio di giri su se stesso, si accuccia e si libera dell’annoso fardello. Voi che siete persone sensibili, attente e rispettose del prossimo prendete il vostro sacchetto biodegradabile e raccogliete la pupù di fido. Poi in tutta calma cercate il cestino più vicino per gettarla.

Scenario Innovativo
Vi trovate nel parco insieme al vostro cane che cerca incessantemente da cinque minuti il posto ideale per espletare i suoi bisogni. Ad un tratto in un punto qualsiasi, ai vostri occhi, si ferma, fa un paio di giri su se stesso, si accuccia e si libera dell’annoso fardello. Voi che siete persone sensibili, attente e rispettose del prossimo prendete il vostro sacchetto biodegradabile e raccogliete la pupù di fido. Poi vi recate nel Digestivo di Metano dove potrete gettare il sacchetto ed il suo contenuto che diventeranno di li a poco metano e successivamente combustibile per i lampioni che illuminano il parco.

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Che dire, lo scenario innovativo sembra davvero interessante. Ma vediamo nel dettaglio il funzionamento di questo processo che trasforma la cacca di Fido in “energia pulita”.

Il progetto prevede essenzialmente 3 fasi:

    • Fase 1: Getta
    • Gettate nel Digestivo il sacchetto, che dovrà essere rigorosamente biodegradabile.
    • Fase 2: Mescola
    • Mescolate il contenuto del digestivo mediante l’apposita leva: faciliterete così l’ascesa del metano prodotto.
    • Fase 3: Brucia
    • Il metano prodotto viene bruciato e trasformato in energia per l’illuminazione del parco.

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I Digestivi utilizzano il naturale processo di decomposizione anaerobica (in assenza di ossigeno). La materia organica racchiusa in contenitori perfettamente ermetici, viene decomposta per mezzo dei microorganismi, producendo così metano che, separato dal resto della materia può essere utilizzato come combustibile. Altri vantaggi di questo sistema sono il riciclaggio dei nutrienti, il trattamento dei rifiuti e il controllo degli odori.

Il metano è considerato ben 23 volte più inquinante dell’anidrite carbonica e nei tradizionali sistemi di smaltimento, quello prodotto dai rifiuti si propaga nell’aria diventando un pericoloso gas serra, come accade nelle discariche, mentre nei Digestivi è convertito in combustibile e subito utilizzato. Bruciando in presenza di ossigeno si separa in biossido di carbonio (CO2) e acqua (H2O). Anche se la CO2 è un gas serra, è in realtà molto meno inquinante per l’atmosfera rispetto al metano.

Il Park Spark Project nasce da un’idea di Matthew Mazzotta che ha reinterpretato il concetto del digestivo dei rifiuti umani e animali, rendendolo più vicino alla vita di ogni giorno e ripensando nel contempo la nostra percezione dei rifiuti prodotti da fido. Non più solo cacca, ma qualcosa di utile che si trasforma in energia tangibile al servizio della collettività. Da rifiuti a risorsa.

Il percorso per trasformare questo ambizioso progetto in una concreta realtà è ancora lungo, ma ci auguriamo che l’idea venga presa in seria considerazione a livello internazionale, dagli enti locali e dagli addetti ai lavori e cambi con essa la percezione globale del rapporto rifiuti-energia.

Lorenzo De Ritis

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