Bioarchitettura: Abu Dhabi Investment Council di Dubai, l’architettura sostenibile parla arabo

Parlare di grattacieli a Dubai non è certo una notizia. La capitale degli Emirati Arabi è ormai sempre più una vera e propria “City” e i vertiginosi palazzi che la popolano rappresentano una delle sue caratteristiche principali. Quello che, però, potrebbe rendere interessante un grattacielo a Dubai è se questo fosse costruito nel pieno rispetto dei principi di architettura ecosostenibile come l'Abu Dhabi Investment Council Headquarters, un progetto di bioedilizia dal design che strizza l’occhio in modo deciso all’architettura tradizionale islamica.

Parlare di grattacieli a Dubai non è certo una notizia. La capitale degli Emirati Arabi è ormai sempre più una vera e propria “City” e i vertiginosi palazzi che la popolano rappresentano una delle sue caratteristiche principali. Quello che, però, potrebbe rendere interessante un grattacielo a Dubai è se questo fosse costruito nel pieno rispetto dei principi di architettura ecosostenibile come l’Abu Dhabi Investment Council Headquarters, un progetto di bioedilizia dal design che strizza l’occhio in modo deciso all’architettura tradizionale islamica.

Giusto mix tra passato e futuro, infatti, l’Abu Dhabi Investment Council riesce a guardare avanti senza dimenticare le origini culturali di questa terra. Il progetto, presentato da Aedas, quinta ditta al mondo in campo architettonico, prevede la costruzione di due esclusive torri, ubicate ad Al Qurum Beach, destinate ad ospitare sia uffici sia appartamenti privati.

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In particolare, la zona del piano terra della nuova sede del Consiglio degli architetti si estenderà per oltre 32.000 mq e sarà adibita ad uso commerciale e per gli uffici con un ristorante a servizio completo, una caffetteria, un auditorium completamente configurato per un massimo di 150 persone e una sala conferenza multi-uso.

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Le torri avranno 29 piani cadauna, tetti orientati verso sud interamente coperti di pannelli fotovoltaici che forniranno almeno il 5% del fabbisogno energetico di tutta la struttura.

Attenzione particolare sarà data, inoltre, alla gestione della luminosità. Attraverso dei vetri oscurati sarà possibile ridurre anche il consumo energetico per il rinfrescamento di circa il 25% in meno rispetto ad un qualsiasi altro edificio di analoghe dimensioni.

Alberi e piante animeranno gli spazi esterni tra cui una riserva di palme e giochi d’acqua formando un elegante percorso pedonale per collegare le due torri. Tre giardini a cielo aperto verranno disposti sui livelli superiori delle torri, riducendo così ulteriormente l’accumulo di calore solare sulla facciata più esposta.

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Le due gigantesche torri, raggiungeranno un’altezza di 145 metri, saranno probabilmente completate nel 2012 e verranno considerate la vera e propria porta d’accesso della città.

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Una città famosa per i dollari e il petrolio ha deciso di sposare un progetto ecosostenibile, ambizioso e unico. Vuoi vedere che, forse, il “verde ambiente” inizia a essere più interessante del “verde denaro”?

Alessandro Ribaldi

Per saperne di più

 

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