Progettata dallo studio londinese di architetti Sybarite, la ‘Dado Casa’ è un nuovo concetto di casa passiva che sfrutta l'idea 9 x 9 x 9, ossia 9 metri nelle tre dimensioni, per incrementare le prestazioni energetiche dell’intero edificio.
Il futuro della bioarchitettura? La casa a forma di dado. Progettata dallo studio londinese di architetti Sybarite, la ‘Dado Casa’ è un nuovo concetto di casa passiva che sfrutta l’idea 9 x 9 x 9, ossia 9 metri nelle tre dimensioni, per incrementare le dell’intero edificio.
Un cubo futurista che nel tetto presenta la sua parte migliore: una cupola fotovoltaica a forma di ombrello che sovrasta l’edificio producendo circa l’80% del suo fabbisogno energetico.
La cupola funziona come una serra: l’aria, riscaldata dal sole, si concentra nella struttura plastificata semisferica riscaldando l’acqua immagazzinata nella tanica inserita sul tetto. Questo meccanismo rende disponibili quotidianamente oltre 300 litri di acqua calda sanitaria, anche nelle più fredde e buie giornate invernali.
Alla sommità dell’ombrello di plastica, poi, i designer londinesi hanno previsto un generatore a turbina per l’elettricità che, nei mesi più rigidi, fornisce calore all’intero edificio mantenendo l’abitazione calda e accogliente. Non solo, le celle fotovoltaiche, posizionate alla base della cupola, producono ulteriore energia a disposizione dell’edificio.
Curato nei minimi dettagli, il sistema isolante garantisce altissimi standard di comfort e sostenibilità. Un sistema di pareti isolanti, finestre inserite in una struttura foto assorbente, e un giardino sul tetto sono i tre elementi che permettono alla casa passiva di eliminare qualsiasi sistema ad aria condizionata fonte di inquinamento e dispendio energetico.Con una produzione giornaliera di 33 kWatt all’ora, la ‘Dado Casa’ del futuro è autosufficiente.
Serena Bianchi