In occasione della giornata Costruire per il Clima, organizzata oggi dal WWF in collaborazione con Edizioni Ambiente e con il patrocinio della Provincia di Roma come tappa di avvicinamento al Summit di Copenhagen, l'associazione del Panda ha rilasciato il decalogo per distinguere l'architettura sostenibile da quella che si spaccia come tale per moda o interessi di mercato. Primo requisito affinché un edificio sia veramente ecologico? Che sia indispensabile!
In occasione della giornata “Costruire per il Clima“, organizzata oggi dal WWF in collaborazione con Edizioni Ambiente e con il patrocinio della Provincia di Roma come tappa di avvicinamento al Summit di Copenhagen, l’associazione del Panda ha rilasciato il decalogo per distinguere l’architettura sostenibile da quella che si spaccia come tale per moda o interessi di mercato. Primo requisito affinché un edificio sia veramente “ecologico? Che sia indispensabile!
Un edificio ecologico, infatti per essere considerato realmente tale, deve essere prima di tutto efficiente dal punto di vista energetico e pensato specificatamente per il luogo dove sorge, ma anche costruito con materiali appropriati e finalizzato al benessere della comunità.
Perché per ridurre realmente le emissioni di CO2 provenienti dalle abitazioni e l’aumento della qualità ambientale degli edifici è necessario, per il WWF, un cambiamento di paradigma a monte, che abbia alla base la riduzione della domanda di costruito e consumi energetici ridotti al minimo .
E allora, per non confondere un edificio veramente ecologico con “la schiera di progetti “verdi’, ‘ecologici’, ‘sostenibili’ più o meno sinceri, di cui l’architettura moderna spesso si fregia“, ecco i 10 punti che un fabbricato ecosostenibile deve garantire per essere considerato tale:
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la sua costruzione deve essere indispensabile,
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la sua localizzazione deve essere adeguata,
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deve adattarsi alle caratteristiche specifiche della località in cui sorge,
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recupera o riqualifica l’esistente,
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riduce al minimo le dimensioni,
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usa materiali a basso impiego di energia, salubri e a basso impatto,
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riduce il bisogno di energia,
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dà un ruolo attivo nella progettazione agli abitanti,
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esprime la capacità sociale del costruire,
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è finalizzato al benessere della comunità
Questi dieci punti sono stati corredati durante il Convegno di oggi da esempi pratici attraverso il quale si è passati in rassegna progetti di edilizia sostenibile concreti e virtuosi, come ad esempio lo studio di materiali e tecniche per l‘isolamento termico degli edifici e l’efficienza energetica, un progetto di architettura “dell’essenziale” in un’area povera dell’Africa, realizzata con risorse e materiali locali o la realizzazione di un quartiere residenziale a Pieve di Cento, in provincia di Bologna, basata su una stretta relazione tra natura e costruito.
Durante la Giornata, è stato inoltre presentato il libro “Architettura sostenibile e laterizio” scritto dall’architetto Adriano Paolella, presidente del WWF Ricerche e Progetti ed edito da Edizioni Ambiente.
“L’architettura sostenibile è uno degli strumenti più concreti e immediati di cui disponiamo per diminuire l’impatto delle nostre società sul pianeta e affrontare la sfida dei cambiamenti climatici già in atto – ha dichiarato Fulco Pratesi, presidente onorario del WWF Italia e architetto lui stesso – In questo anno cruciale per il clima e il territorio, con la Conferenza di Copenhagen da un lato e una foga costruttiva sempre crescente dall’altro, è fondamentale che la reale sostenibilità diventi un parametro di prassi in ogni aspetto dell’architettura, dalla riqualificazione dell’esistente alla realizzazione di nuove opere.”
Simona Falasca