La sostenibilità punta in alto! Abitazioni che coniugano le esigenze della vita in città con le comodità e il benessere della vita in campagna. Un sogno? Assolutamente no! E a dimostrarlo sono le cosiddette vertical farm, fattorie verticali, ossia veri e propri grattacieli in grado di ospitare al loro interno abitazioni e luoghi di svago, ma al tempo stesso di produrre energia. Alcune esistono davvero e sono già state realizzate, altre sono al momento solo progetti ma fanno ben sperare.
La sostenibilità punta in alto! Abitazioni che coniugano le esigenze della vita in città con le comodità e il benessere della vita in campagna. Un sogno? Assolutamente no! E a dimostrarlo sono le cosiddette vertical farm, “fattorie verticali“, ossia veri e propri grattacieli in grado di ospitare al loro interno abitazioni e luoghi di svago, ma al tempo stesso di produrre energia. Alcune esistono davvero e sono già state realizzate, altre sono al momento solo progetti ma fanno ben sperare.
Per trovare una soluzione ecologica alla continua espansione edilizia, spesso caotica e poco sostenibile, questi edifici si propongono come sintesi delle due alternative abitative, coniugandone i pro e i contro. Di volta in volta, differenti sono le soluzioni trovate dagli architetti che le hanno ideate: dall’energia eolica alla produzione di biogas, dal recupero delle acque piovane alla produzione di alimenti direttamente tra le mure di questi palazzoni. Ma vediamoli uno ad uno.
Unica per la sua struttura a rientranze, la Tour Vivante è un grattacielo verticale che sembra incarnare quanto appena detto sulla produzione di energia da parte di edifici dediti anche ad altro. Grazie alla sua particolare forma, la luce del sole la sfiora solo in determinate aree, in base alle destinazioni d’uso. Ne giova anche l’aspetto estetico. A renderla affascinante vi sono anche i 30 piano che si staccano dal suolo agricolo, con le serre tutto intorno. Non si tratta di un blocco unico dall’aria ingombrante ma l’edificio, nonostante le sue dimensioni, sembra leggero. Progettato da Atelier SOA, questo speciale grattacielo è dotato in cima di pale eoliche ed è inoltre in grado di sfruttare le acque piovane, di produrre cibo e biogas.
Toronto Sky Farm
Venuta fuori da un’idea di Gordon Graff quando era ancora un semplice studente di architettura dell’Università di Waterloo, il concept della Toronto Sky Farm è coprire il fabbisogno alimentare di 35 mila persone all’anno. Sicuramente l’edificio non riesce a sfamare tutti gli abitanti del centro di Toronto, ma è comunque un’iniziativa lodevole. Inoltre metà dell’energia dell’edificio è prodotta dal metano ricavato dai rifiuti vegetali.
Hotel House of Peace
L’idea alla base della struttura estetica dell’House of Peace, realizzato in Tanzania da WOW Architects trae ispirazione dalle formazioni rocciose che si formano in natura. L’edificio, così, è una libera interpretazione della tettonica a zolle, con le sue colline modellate dal tempo. Anche la struttura delle pareti è simile a quella dei fossili che spesso si trovano in queste colline.
Almeisan Tower
MoMA Tower
Presentata da Axis Mundi come alternativa alla proposta moderna ed elegante di Jean Nouvel per l’espansione del MoMA di New York, l’edificio ha un design che ricorda la Pop Art, mostrando la diversità delle varie torri con colori e soluzioni completamente diverse tra loro.
Zuidkas Tower
Serra Geodetica Plantagon
Particolare è qui il concetto di fattoria verticale. L’edificio, infatti, è una serra geodetica contenente una rampa a spirale sulla quale è possibile coltivare anche in ambienti urbani. Niente smog, ma solo aria e acqua pulite, visto che la serra a spirale non è contatto con l’esterno. La presenza di simili costruzioni nelle città, in futuro, potrebbe abbassate i costi e i danni ambientali legati al trasporto dei vegetali destinati all’alimentazione. Plantagon è stato presentato recentemente al Forum Investor Conference a Stoccolma, potrebbe presto essere una naturale caratteristica di diverse città di tutto il mondo.
Vertical Park
Costruire in verticale per limitare al minimo la distruzione degli spazi verde. Questa l’idea di fondo del Vertical Park ideato da Jorge Hernandez de la Garza per Città del Messico. Un grattacielo modulare, dove ogni modulo prevede spazi per vivere, lavorare, oltre che per sviluppare forme di agricoltura urbana, raccogliere le acque piovane e l’energia solare.
Harvest Green Tower
Ortaggi, erbe, frutta, pesce, uova, ma anche polli e una boutique di ovini dalla quale attingere per del buon latte di capra fresco. Il tutto concentrato in un unico e avveniristico grattacielo alimentato, ovviamente, da energie rinnovabili che sfruttano in contemporanea energia geotermica, eolica e solare. È l’Harvest Green Tower , vincitore del vincitore di Vancouver’s Challenge 2030“, la competizione dedicata ai migliori progetti per affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di carbonio nel futuro prossimodi cui vi avevamo già ampiamente descritto i vantaggi. L’Harvest Green Tower è stato messo a punto, per il momento solo sulla carta, dagli architetti dello studio Romses che hanno progettato la “fattoria verticale” nei minimi dettagli con tanto di vetri fotovoltaici e turbine eoliche integrate nella struttura.
Pyramid Farm
Un’altra soluzione per incorporare l’agricoltura negli ambienti urbani del futuro è stata ideata da Eric Ellingsen e Dickson Despommier. Si tratta della Pyramid Farm, una specie di serra di forma piramidale che offre un ecosistema autosufficiente, grazie al quale produrre una grande verità di alimenti, compresi pesce e polli, riducendo contemporaneamente la produzione di rifiuti, che forse potrebbero addirittura diventare la fonte di energia della fattoria stessa. Non conterrà sicuramente i gioielli del faraone Tutankamon ma sarà altrettanto preziosa!
Francesca Mancuso